Saggi
L’ Italiano come lingua di trasferimento scientifico e di trasporto letterario
Il livello di sintesi e di trasparenza raggiunto, nelle versioni definitive del 2015, da entrambi i saggi narrativi di Graziella Tonfoni, considerabili quindi da ora in poi, come unico “romanzo di ricerca dal titolo complessivo Una autrice equilibrata autoreferenziale pubblicato in due puntate” è assai elevato, seppur si rendano tuttora necessari interventi esplicativi, commenti euristici eruditi, aggiunti progressivamente dall’autrice, nel 2016. Lo stile semplificato, rimanda alla spontanea tendenza espositiva proveniente da lingue e letterature di aree geograficamente e storicamente molto diverse, seppur considerate tutte parte di una astratta, teorica “comunità europea”.
Ridurre, condensandola, la ridondanza retorica, inerente e caratterizzante la struttura espressiva della lingua letteraria nostrana, originaria ed originalissima, senza impoverirla irreversibilmente, richiede un conguaglio stilistico, il ricorso a ulteriori brevi saggi narrativi, con estemporanee precisazioni, rigorose puntualizzazioni. Indispensabile aggiungere note e commenti, in una virtuale appendice, per evitare una incresciosa essiccazione lessicale, che schiaccerebbe, appiattendola inesorabilmente, la varietà intonativa, la biodiversità stilistica, quella ricchezza idiomatica, che sempre ha contraddistinto la realtà politica e geo-poetica italiana.
Per trasportare, in molteplici traduzioni, coerentemente, i concetti sapientemente coniati e scelti dall’autrice, si potrà fare riferimento alla concisione di una semantica essenziale, alla linearità sintattica, propria di un romanzo di ricerca unico, ma non si potrà mai rinunciare all’apparato critico pragmatico, che ne rende possibile l’effettiva leggibilità, l’accurata interpretazione, senza dovere ricorrere alla prassi costosa della correzione di ogni ipotesi, della permanente revisione di ogni racconto.
Si rivela opportuno procedere all’ inserimento, in una eventuale ristampa complessiva, di tale nuovo apparato critico, aggiunto nell’anno 2016, mai dimenticando che proprio a Roma,
l’Associazione Italiana del Libro, le riviste Scienze e Ricerche, e Leggere:tutti online, avevano già reso possibile la tracciabilità dei paragrafi originari dell’autrice, accessibili agli studiosi nella filiera delle versioni precedenti, depositate presso la Digital Library dell’Alma Mater Studiorum Università di Bologna.
Nel 2017, si potrà assegnare la curatela complessiva ad altro editore esterno, presente in eurozona, affinché renda plausibili eventuali traduzioni, basandosi sulla stesura definitiva del 2015, corredata dall’apparato critico del 2016, in più lingue sincronicamente.
Un volume compatto, in versione unificata, non sarebbe più adornato dalle eleganti immagini, corredo grafico delle attuali ampie pagine, neppure resterebbe avvolto dalle artistiche copertine. Si presenterebbe come “pacchetto letterario stabile”, in formato economico, più facilmente collocabile negli scaffali di biblioteche e librerie. Pur lasciando liberamente circolare, permanere le limitate tirature attuali, copie eleganti, veri e propri esemplari di antiquariato editoriale, si immetterebbero sul mercato, parallelamente, prodotti concisi e solidi, di compendio.
Nuove impaginazioni e formattazioni consentirebbero agli spazi lasciati vuoti dalle decorazioni visive, di includere le brevi tratte di prosa, realizzate dall’autrice nel 2016, a completamento nozionale. Proprio per evitare fraintendimenti euristici, ingorghi interpretativi. Se lasciati aperti, anfratti residui da una impaginazione larga, sarebbero ineluttabilmente riempite perfino le interpunzioni, saturate le virgole, inondate da flussi e riflussi, che provengono da aree semiotiche, che nulla hanno a che vedere con quella straordinaria cultura del Paese Italia, che comunque il lavoro critico e narrativo attuale di Graziella Tonfoni intende sostenere, consolidare. Evidente impegno prioritario in questa sua operatività narrativa intensa, la più recente, che non esclude però che la sua prosa attualissima possa essere, a sua volta, naturalizzata in lingua diversa, rivolta a un ridotto numero di parlanti nativi, lettori silenziosi e attenti, interessati e appassionati studiosi.
Del resto la ricercatrice ha più volte affermato che le lingue parlate più interessanti, dal punto di vista scientifico e letterario, oggi, non sono quelle che si fanno conoscere, capire da tutti, omologare, contrarre, quindi anche carpire e snaturare, sono piuttosto quelle conservative, di nicchia, praticate da piccole comunità, che ne rispettano le peculiarità, ne difendono la preziosa identità, salvaguardandone, con cura, le rispettive semantiche sfumature di senso e di significato.
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