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Lo Zibaldone

Kiki di Montparnasse

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di Giovanni Graziano Manca

Uno storico della cultura, Mark Braude, scrive il “romanzo” di Kiki di Montparnasse. È una biografia, quella dedicata dallo studioso canadese ad Alice Prin (1901-1953), modella, attrice e scrittrice francese meglio conosciuta con il nomignolo, appunto, di “Kiki de Montparnasse”, affollata di personaggi, accattivante, di appassionante lettura, descrittiva non solo della vita di una delle artiste più in vista della Parigi degli anni Venti del Novecento ma anche di un contesto culturale unico, quello che caratterizza la metropoli d’oltralpe nel suo complesso quale luogo centrale e crocevia all’interno di un mondo che in quello scorcio di secolo registra mutamenti epocali nei campi sociale, letterario e artistico. In particolare nel settore artistico, mentre il Déco sostituiva l’Art Nouveau  e nascevano correnti innovative come il Dada e il Surrealismo, nel clima cosmopolita che in quegli anni caratterizzava la vita della capitale francese musicisti, scrittori, coreografi, cineasti e artisti di ogni parte del mondo in cerca di fortuna si facevano attrarre fortemente dai teatri, caffè, sale da concerto e gallerie d’arte parigine. Personaggio esemplare, infanzia poverissima di figlia illegittima, Kiki poso’ per artisti come Chaïm Soutine, Tsuguharu Foujita, Francis Picabia, Jean Cocteau, Arno Breker, Alexander Calder, Per Krohg, Hermine David, Pablo Gargallo, Mayo, Tono Salazar e Moïse Kisling; il pittore e regista Joseph Fernand Henri Léger, nel film “Ballet mécanique” ne filmo’ il sorriso. Kiki, tuttavia, lega il suo nome soprattutto a Modigliani (in lui, Kiki “trovo’ un tiratardi come lei, anche se il suo disordinato modo di vivere celava un’ardente ambizione professionale”) e a Man Ray (artista “smanioso di credere a un certo mito della Parigi  bohemien come luogo incantato, libero dalle regole e dalla repressione della normalità […]”). Come osserva l’autore del libro in riferimento alle numerosissime frequentazioni della “regina di Montparnasse”, “Kiki non domino’ nessuno di costoro. Invece li influenzo’ tutti, come loro influenzarono lei. Sviluppandosi in sintonia con loro, osservandoli mentre diventavano quel che erano, sfidandoli e scherzando con loro, lavorando con loro e tramite loro, lei stessa svolse un ruolo nel plasmare la storia culturale degli ultimi cento anni.” Il libro di BRAUDE è l’affresco di un’epoca artisticamente ricca e irripetibile.

Mark Braude

Kiki di Montparnasse

Beat Edizioni, 2022

288 pagg., euro 19,00

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