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Lo Zibaldone

Io sono vita!

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Vita corre nel secolo breve, combattendo per la Resistenza con i suoi amori diversi, con la violenza che le prende la mano ogni volta che è in gioco la sua sopravvivenza. Affronta il nuovo millennio a testa alta, difendendo a spada tratta la sua felicità e gli ideali di cui si nutre. Molta, se non tutta la letteratura di Bruno Panebarco, è basata sulla memoria. Memoria come arma di difesa, ma anche come rivendicazione e ancora, come trampolino per il futuro. Il nuovo romanzo, Io sono Vita!, appena uscito (marzo 2023) per Il Foglio Letterario Edizioni di Piombino non fa eccezione. La vicenda della protagonista, Vita Giacosa, giovanissima staffetta partigiana, attiva sulle montagne della Val Chisone, in Piemonte, parte da quei luoghi e si srotola per settant’anni, tra la Liberazione del ’45 a Torino e i molti eventi che hanno sconvolto il secolo breve, scioperi, contestazione e lotta armata. Vita li affronta a muso duro, difendendo a spada tratta i diritti e gli ideali che la contraddistinguono, e cedendo, a volte, alla violenza. Femminista ante litteram, sostiene i poveri e gli oppressi, fino a diventare fotoreporter per raccontare le battaglie operaie, gli scioperi e le manifestazioni, o militante nella lotta armata, ma è spietata con i prepotenti e con coloro che vogliono approfittare di lei o fare del male alle persone a lei vicine.
Per l’autore, inoltre, la stesura di questo romanzo è stata una sfida con sé stesso, un cimentarsi e mettersi alla prova, nel calarsi in un personaggio femminile, cercando di renderne autenticità e credibilità.

Non avevo mai pensato che la vita mi dovesse qualcosa. Io che porto questo nome da quando sono nata, ho sempre combattuto perché almeno il diritto di sopravvivenza mi fosse garantito. Io, Vita Fiorenza Clara Giacosa, quel diritto me lo guadagnai col sudore e con il sangue, ricevendo e dispensando violenza e morte. Non ho scelto di nascere in un mondo senza luce e senza speranza, dilaniato dalla fame e dalla povertà, dalla guerra e dalla barbarie. Ho solo fatto ciò che dovevo per salvarmi la pelle. Ho imparato a essere cane di strada o lupo, spesso solitario, ma sempre famelico, per ché mangiare è fondamentale per sopravvivere, e rispondere colpo su colpo a chi vuole sopraffarti è l’unico modo per non soccombere.

Bruno Panebarco (Roma, 1959), vive a Rivoli, periferia di Torino. Scrittore, artista, regista, performer, musicista. Ha pubblicato i romanzi: Fedeli alla roba (2004 – Stampa Alternativa, 2011 – Foglio Letterario), La voce degli ultimi (2010), Ballata di ogni artista (2013), La vita è un treno per Torino (2017) e la raccolta di racconti Freak Memories (2014), tutti per Il Foglio Letterario. Per Edizioni Tripla ha pubblicato Di boxe e di vita (2021). Per Prinp Editoria di Torino, il foto book Portavamo i capelli lunghi (2013). Nel 2015 il suo documentario L’ultimo balcone ha partecipato in concorso al 33° Torino Film Festival, nella sezione Spazio Torino.

Bruno Panebarco
Io sono vita!
Il Foglio Letterario Edizioni
Pagine 330 – Euro 16

(G.T.)

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