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Lo Zibaldone

Intervista a Giulio Scarpati

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L’attore teatrale e televisivo Giulio Scarpati ha dato voce ad uno dei libri nordici più conosciuti: L’anno della lepre, del finlandese Arto Paasilinna (edito in Italia da Emons). Non nuovo nella lettura degli audiolibri, Scarpati ha cercato di raccontare cosa questa esperienza gli ha regalato.

 

Come ci si prepara alla lettura di un audiolibro?

Innanzitutto ci si prepara nei confronti di un testo che si deve rendere in modo orale. Molto spesso, quando leggiamo creiamo nella nostra mente un’immagine, e siamo poi delusi se questa immagine viene tradita, per esempio in un adattamento cinematografico. Invece, con l’ascolto è diverso: l’ascoltatore può comunque immaginare la storia come vuole, e accoppiare le sue scene alla voce narrante. Certo, la lettura dell’audiolibro comporta anche difficoltà: quella di trovare il tono giusto per esprimere ironia e sentimenti e allo stesso tempo, trasmetterli senza l’ausilio di movimenti o posture a cui, un attore teatrale come sono io, è legato.

 

Cosa l’ha più colpita di questo libro?

Sicuramente il tema del viaggio, che permette l’entrata di numerosi e stravaganti personaggi, che si incontrano e intrecciano i loro destini. Anche il concetto di andare alla ricerca della propria felicità, lasciando quello che non piace fare. Ma anche l’ironia con cui è raccontato, un’ironia finlandese, nordica, sottotraccia e a volte ambigua e oscura.

 

C’è un libro che trasformerebbe in audiolibro?

Il libro che adoro è l’Orlando Furioso, uno dei libri per me più belli in assoluto. Amo la sua ironia, il suo intreccio di storie, e sicuramente sarebbe perfetto per l’audiolibro in quanto l’Orlando Furioso nasce come racconto orale. L’oralità infatti è fondamentale, nonostante oggi non si insegni tanto ad apprezzarla.

 

Quale libro vorrebbe interpretare sul palcoscenico?

Non tutti i libri che amiamo possono essere trasposti sul palcoscenico. Io parlo più di personaggi. La letteratura ci ha offerto tanti personaggi interessanti e curiosamente mi piacciono quei personaggi molto distanti da me, perché il divertimento di un attore sta anche nell’interpretare cose diverse, per poi ritrovarle in se stesso. Il teatro ha tantissimi personaggi, solo Shakespeare non basterebbe una vita per interpretarlo. Io sono stato molto fortunato nell’aver interpretato il Principe Myskin, l’Idiota di Dostoevskij. Quello è uno dei personaggi che io più adoro di più. Insieme a Chekov, Dostoevskij ha creato dei personaggi grandissimi. Il principe Myskin è capace di trascinare tutti nel suo gorgo e nelle sue follie, fa saltare in aria l’equilibrio precario del mondo, con conseguenze anche pesanti per gli altri. È veramente un personaggio destabilizzante.

 

Cosa sta preparando ora?

Presenteremo a teatro Una giornata particolare, adattamento teatrale tratto dal film di Ettore Scola e diretto dalla moglie Gigliola. È una storia bellissima che rispetta le unità di tempo, di luogo e di azione. È l’incontro tra una donna di 7 figli e un uomo omosessuale, ai margini della società dell’epoca, due individui soli ed emarginati che si compenseranno.
Elena Dardano

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