Lo Zibaldone
Intervista a Erika Vanzin, autrice della trilogia London Series
Erika Vanzin è una scrittrice e blogger. Nel suo blog (www.erikavanzin.com) racconta il dietro le quinte delle sue storie, permettendo a chi è appassionato dei suoi romanzi di avere informazioni in più sui personaggi, e di leggere racconti inediti e notizie sui nuovi lavori. Pubblica in self publishing la trilogia fantasy Cacciatori di segreti (La presa di coscienza; La scelta; La lotta), la trilogia romance Stanford Series (Vieni a prendermi; In ogni singolo respiro; Ti aspetterò finché avrò fiato) e la trilogia romance London Series (Resta con me; Waiting; Due semplici parole), in cui racconta la travagliata storia d’amore tra Joshua e Philip, due anime gemelle che neanche la distanza potrà mai separare.
«Nella trilogia romance London Series presenti i personaggi di Joshua e Philip, e di Emily e Alex. Come hai gestito la loro caratterizzazione? Ti ispiri a persone reali, o sono frutto della tua fantasia?».
Philip e Alex sono ispirati a una persona che ho avuto modo di incontrare in un periodo della mia vita. Non l’ho conosciuto particolarmente bene ma ho avuto modo di incontrarlo in momenti della sua vita molto privati e che mi hanno fatto intuire aspetti del suo carattere che altrimenti non avrei mai intravisto. È in pratica un insieme di quello che io ho visto di lui in quel determinato momento della sua vita e che mi ha fornito tutte le sfaccettature complesse che caratterizzano questi due personaggi. Emily è un insieme di molte persone che ho incontrato sulla mia strada, un insieme di forza e debolezza che la rende umana nel senso più intimo del termine. Lei è quella che incarna la maggior parte delle paure e dei difetti che le persone possono avere. Joshua… Joshua ha moltissimo di me, di mie esperienze private e intime che mai avrei pensato di mettere in un libro ma che la rendono quella testa dura spaventata che è.
«Sei una scrittrice con la penna in una mano e la valigia nell’altra. Quanto è importante viaggiare nella tua vita, e come influisce sul tuo lavoro?».
Viaggiare è fondamentale, dicono che quelli del segno del sagittario non riescano a mettere radici, non ho mai dato particolarmente peso all’oroscopo ma su questo aspetto non posso che concordare. Sono curiosa di natura, ho sempre voglia di scoprire nuove cose che mi entusiasmano e ho scoperto, col tempo, che le persone trovano sempre il modo di meravigliarmi, nel bene e nel male. Se non viaggiassi non riuscirei probabilmente a scrivere perché la maggior parte delle cose che metto nei miei libri sono interpretazioni e rielaborazioni di situazioni che ho vissuto e persone che ho incontrato. Se non viaggiassi non esisterei come scrittrice.
«Nei romanzi Resta con me e Due semplici parole apri ogni capitolo con un brano musicale, che poi ritornerà nel testo o comunque caratterizzerà il tono della narrazione. So che hai anche creato una playlist su Spotify che raccoglie i brani menzionati nei romanzi. Quanto la musica aiuta nella comprensione dei mondi e dei personaggi che crei?».
La musica è una parte fondamentale della mia vita, ogni canzone che mi rimane sotto pelle fa da colonna sonora a un avvenimento che mi è capitato e che mi ha segnata o un periodo particolare della mia vita. Ascoltare musica del mio passato rievoca emozioni che ho vissuto in quel determinato periodo e che me lo fanno ricordare quasi con la stessa intensità. È questo che ho voluto ricreare con quelle canzoni: mettere le mie emozioni in quelle pagine non semplicemente scrivendole ma anche raccontandole con i suoni. Ogni canzone avrà scatenato emozioni diverse nella persona che ha letto quel capitolo e l’avrà vissuto accompagnato da una serie di sensazioni che l’avranno in qualche modo toccato. Spero che un giorno, risentendo quella canzone, si ricordino dell’emozione che hanno vissuto leggendo quel capitolo.
«La relazione tra Joshua e Philip non è la classica storia d’amore che si può trovare in un romance, perché i due personaggi sono estremamente complessi e chiusi nelle loro paure e nei loro dolori. Chi sono Joshua e Philip? Come definiresti il loro rapporto?».
Joshua e Philip sono due persone che hanno chiuso le porte in faccia all’amore. Per motivi diversi si ritrovano feriti a tal punto da rinunciare completamente ai sentimenti verso le altre persone pur di non dover rivivere la sensazione di dolore e vuoto che si prova quando l’amore ci ferisce. Per dirla come Philip “non vogliono toccare il cielo e sentirsi onnipotenti accanto a qualcuno perché conoscono l’inferno che li aspetta quando rimangono soli”. È quel loro punzecchiarsi, sfidarsi, prendersi a testate perché entrambi hanno un carattere forte che li porta ad aprirsi di nuovo col mondo. È come se si addomesticassero a vicenda, come la Volpe e il Piccolo Principe, avvicinandosi e allontanandosi a tentativi, scoprendosi un po’ alla volta e rimettendosi in gioco. Non sono due persone che si fidano di chiunque ma, quando lo fanno, si donano completamente e senza nessuna riserva all’altra persona. Con loro due non ci sono mezze misure.
«Di cosa parla la trilogia fantasy Cacciatori di segreti?».
La trilogia parla di una ragazzina, Eva, che si ritrova di punto in bianco, a diciassette anni, a scoprire che i suoi genitori le hanno tenuto nascosto chi sia veramente e quale sia il destino della sua esistenza. Con l’aiuto di una famiglia che l’accoglie quando i suoi genitori vengono a mancare, scopre di non essere una normale adolescente ma la discendente di una delle poche famiglie rimaste di Cacciatori. È una trilogia che parla di fantasmi, demoni, riti e credenze sovrannaturali e che proietta una normale ragazzina in un mondo fatto di lotte e sopravvivenza che non avrebbe mai pensato potesse esistere, se non nei film. È una trilogia che esplora da un punto di vista non canonico l’aspetto sovrannaturale dell’esistenza umana.
«Qual è, tra tutti i tuoi romanzi, quello che ha un posto speciale nel tuo cuore? E quali sono invece gli autori o le opere che più hanno influenzato il tuo percorso di autrice?».
Sicuramente il libro che mi rimarrà sempre nel cuore è Waiting e tutta la London Series in generale. Sono libri nati da un periodo della mia vita dove un contrasto di sentimenti mi facevano sentire vulnerabile ed esposta a tal punto da sentirmi ferita. Sicuramente quei libri sono stati il mio momento catartico e mi hanno aiutata a superare quel momento. Sicuramente un’autrice che ha influenzato il mio percorso, non tanto stilistico ma di ispirazione, è Cassandra Clare con tutto il mondo che ha creato attorno agli Shadowhunters. Se mi chiedi quale sia un obiettivo da raggiungere nella mia vita, ti direi creare ciò che è riuscita a creare lei e partire da quel punto per continuare la mia carriera d’autrice ad un livello più alto.
«Di cosa tratterà il tuo prossimo progetto letterario?».
Il prossimo libro che uscirà a giugno, a parte la conclusione della Stanford Series, sarà un new adult romance autoconclusivo che rispecchierà, forse più degli altri, quello che voglio mettere nei miei romanzi: l’imperfezione dell’essere umano e il potere delle seconde possibilità che servono per farlo crescere e imparare dai suoi errori.
Erika Vanzin
Resta con me (London Series Libro #1)
Self Publishing
Pagine: 355
Codice ISBN: 978-1548845742
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