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In Turchia più di 300.000 libri distrutti dal golpe fallito del 2016

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Il 2 agosto Ziya Selçuk,ministro dell’Istruzione turco, ha annunciato che nel Paese sono stati distrutti circa 300 mila libri a partire dal 2016. Tutto ciò perché, in qualche modo, ricollegati a Fethullah Gullen, accusato dal governo Erdogan di aver istigato al golpe militare del 2016, successivamente fallito.
Questi libri sono stati sequestrati sotto l’ordine del Ministro dell’Istruzione e in seguito fatti scomparire perché pubblicazioni di case editrici chiuse in seguito alle purghe del 2016.
Tra i titoli c’erano libri di fantascienza, storia e libri per la scuola.
Questa sorta di “ossessione” verso tutto ciò che è collegato al dissidente Gullen, oramai residente negli Stati Uniti, ha portato sin dal 2016 a togliere dagli scaffali di biblioteche e librerie tutti i libri scritti dal pensatore e dai suoi seguaci.
Tra questi c’è stata anche l’eliminazione di un libro di matematica delle scuole elementari solo perché contenente le iniziali di Fethullah Gullen in un problema dove vi era scritto “… dal punto F al punto G” oppure la pubblicazione di un manuale di letteratura è stata bloccata in quanto si faceva riferimento alla Pennsylvania, parlando del luogo di nascita di un autore americano nonché Stato di residenza del dissidente turco.
A tutto questo, come sottolineato in una dichiarazione da “Turkeypurge”, gruppo di giovani giornalisti anonimi turchi, c’è da aggiungere che “Questi sono solo i numeri che fanno riferimento ai libri distrutti dal Governo turco, ma tanti altri sono stati fatti scomparire dalle persone stesse, preoccupate di essere scoperte dal Governo e arrestate. Migliaia di turchi hanno bruciato, seppellito e gettato via intere librerie a causa delle persecuzioni. Una bambina è stata arrestata solo perché le sue impronte digitali erano presenti su un libro vietato, ritrovato nella spazzatura.”
Dal golpe, come riportato da “Pen International”, 200 organi di stampa sono stati fatti chiudere, 80 scrittori sono stati posti sotto investigazione e perseguitati penalmente e 5822 accademici hanno perso il loro posto di lavoro in 118 università pubbliche.
Inoltre, secondo “Turkeypurge”, “245 mila siti sono scomparsi, 150 mila persone sono state licenziate e posti, con le loro famiglie, sotto costante controllo del governo. Durante lo stesso periodo più di mille scuole scientifiche private sono state fatte chiudere”. Con ciò si deduce che, come aggiunto da “Turkeypurge”, “Questa è una guerra contro il libero pensiero, l’istruzione e gli intellettuali turchi”.

di Martina Pia Picariello

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