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In Toscana arriva il Patto per la Lettura

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Patto per il lavoro, Patto per la salute, Patto per il Sud, ma oggi c’è anche il Patto per la lettura. L’idea è della Regione Toscana che attraverso questa iniziativa punta a coinvolgere pubblico e privato per far crescere la lettura. Il Patto per la lettura che la Regione ha deciso di dedicare a Tullio De Mauro è decisamente interessante tenendo conto del fatto che a livello nazionale (In Toscana i dati sono superiori alla media) solo 4 persone su 10, dai 6 anni in su, hanno dichiarato di aver letto almeno un libro nell’ultimo anno per motivi extra scolastici o lavorativi (dati Istat).
La Regione Toscana, già in passato ha attuato attività e politiche a sostegno delle biblioteche pubbliche e delle 12 reti documentarie toscane, ma oggi allargando l’orizzonte del suo intervento punta a coinvolgere anche le biblioteche private, ma anche librerie, associazioni appartenenti alla filiera del libro e della lettura che chiama ad impegnarsi per attuare e promuovere azioni e progetti a lungo termine di promozione e diffusione della lettura e del libro sia fisico che con supporto digitale.
“La capacità di leggere e comprendere–si legge nel documento – è una delle capacità linguistiche fondamentali per l’esercizio della cittadinanza: promuovere la lettura deve allora essere uno sforzo coordinato di tutte le istituzioni e i soggetti che hanno il compito di attivare la vita culturale”. La lettura, oltre ad essere un momento di intimità, permette la comprensione e l’assimilazione di informazioni complesse, lo sviluppo culturale personale e collettivo. Questo è proprio uno dei punti fondamentali del Patto. Attraverso azioni concrete, si vuole inoltre rendere l’accesso alla lettura più semplice ed invogliante, dove la bibliodiversità diventa un concetto essenziale (la diversificazione della produzione editoriale a disposizione del lettore), avvicinando i non lettori ed i bambini fin dalla prima infanzia, i nuovi cittadini promuovendo la presenza sugli scaffali di libri in ben 13 lingue ed organizzando eventi, incontri, circoli di lettura, … promossi proprio dai membri firmatari del Patto. In che modo saranno effettuati questi interventi mirati? Ispirandosi direttamente ai principi espressi nella Carta dei Diritti della Lettura dell’Associazione Donne di Carta, (www.donnedicarta.org ) per sviluppare ed incentivare la lettura bisogna predisporre un ecosistema favorevole alla lettura, le biblioteche pubbliche e scolastiche devono essere riconosciute come centri di aggregazione culturale ed essere frequentate come tali. Il ruolo del bibliotecario è essenziale, detiene la responsabilità della realtà e dei rapporti che si creano all’interno della struttura ed è il mediatore fra il lettore ed il prodotto culturale. Per mantenere alto lo standard qualitativo in questo senso, assumeranno notevole importanza i corsi di formazione ed aggiornamento del personale.
La creazione di reti tra le varie istituzioni culturali, l’industria editoriale e la sua filiera, permetteranno di espandere l’area di interesse degli interventi, raggiungendo anche le zone periferiche e le fasce deboli della popolazione.
L’interesse nella promozione della lettura deve essere una realtà condivisa dalla popolazione, infatti questo progetto si fa carico di un concetto fondamentale: la cultura è benessere e col benessere della popolazione una Nazione può risollevarsi dai periodi di crisi. Speriamo che il Patto per la lettura trovi diffusione anche in altre realtà del nostri Paese
Andrea Agati

IL PATTO REGIONALE PER LA LETTURA IN 10 PUNTI
1) “Il diritto di tutti di poter leggere, e sempre”
Il Patto riconosce il diritto alla lettura come fondamentale per tutti i cittadini. Si tratta di “un diritto della persona senza distinzione di condizioni sociali, di età, di lingua, di opinioni politiche, di razza, di religione, di salute e di sesso”, come indicato all’articolo 1 della Carta dei Diritti della Lettura dell’Associazione Donne di carta, 2011; un diritto da garantire, fin dalla nascita e lungo tutto l’arco della vita.
2) “Leggere è un’attività etica, libera e necessaria e uno strumento indispensabile per esercitare una cittadinanza responsabile”
Il Patto promuove la lettura come mezzo di conoscenza, di informazione, come elemento di coesione e inclusione sociale, come strumento indispensabile di crescita personale e collettiva per esercitare una cittadinanza piena e responsabile, che avvicina le persone all’esercizio dei diritti e dei doveri, presupposto fondamentale per una partecipazione attiva alla vita democratica e per la costruzione e crescita di una cittadinanza nuova, più consapevole e democratica in quanto la lettura educa alla libertà di pensiero, all’autonomia di giudizio e di scelta.
3) “La biblioteca pubblica ha un valore sociale”
Il Patto riconosce e promuove il ruolo della biblioteca pubblica nei processi di alfabetizzazione diffusa e di promozione di un welfare culturale ampio e inclusivo e il valore della biblioteca pubblica, “il cui futuro non può essere isolato e distinto dal futuro della società perché la visione della biblioteca è una visione sociale” perché “tutte le biblioteche di ogni tipologia danno accesso libero all’informazione e sono campioni della libertà di espressione” con un punto di forza nella “capacità di facilitare l’alfabetizzazione e la lettura, dando le capacità indispensabili di cui tutti hanno bisogno” come condiviso globalmente e dichiarato nel programma internazionale 2019-2022, IFLA Global Vision e nei documenti di lavoro della Commissione Nazionale Biblioteche Pubbliche dell’Associazione Italiana Biblioteche-AIB.

4)“Il lettore protagonista è promotore del piacere di leggere”
Il Patto ha il fine di ampliare la base dei lettori, avvicinando alla lettura chi non legge abitualmente, rafforzando le pratiche di lettura nei confronti di chi ha con i libri un rapporto sporadico e rendendo ancor più solidi i lettori abituali, favorendo il protagonismo del lettore che, coinvolto in gruppi e circoli di lettura anche ad alta voce, diventa parte attiva e promotore in prima persona del piacere di leggere anche verso coloro che non leggono o che leggono in modo sporadico e occasionale perché tutti devono avere il diritto di leggere e sempre.
5) “La bibliodiversità garantisce la democrazia e la crescita della filiera produttiva, incidendo sullo sviluppo anche economico e sociale”
Il Patto vuole garantire la bibliodiversità, ossia la diversificazione della produzione editoriale a disposizione del lettore, comprensiva delle produzioni di editori indipendenti, sostenendo e promuovendo i canali di distribuzione e commercializzazione del libro che assicurano il rispetto di questa diversità culturale applicata alla filiera del libro (dalle biblioteche, con il prestito dei libri, da quello locale a quello interbibliotecario tra reti sia a livello regionale che nazionale, alle librerie indipendenti che diventano sempre più “presidi culturali” sul territorio, dalle varie e diverse occasioni di conoscenza e di diffusione del libro e della lettura, quali fiere e festival del libro e dell’editoria indipendente, agli store online italiani e stranieri). La lettura diventa anche uno strumento per l’innovazione e lo sviluppo economico e sociale del territorio, in quanto, se legato ad una filiera produttiva, determina un’incidenza dei tassi di incremento dei lettori sulla crescita della produttività, influendo anche sulla competitività territoriale.
6) “Libro e lettura accessibili a tutti”
Il Patto promuove la sempre maggiore accessibilità delle biblioteche e degli spazi pubblici dedicati alla lettura e valorizza, sostiene e promuove le attività, i servizi e le iniziative volte a facilitare l’accesso e la fruizione del patrimonio documentario cittadino anche digitale, con particolare attenzione all’inclusione sociale delle persone disabili e appartenenti alle categorie a rischio di emarginazione sociale (come i disabili, le persone malate, i migranti, i giovani, gli anziani, i detenuti etc.).
7) “Promuovere la frequentazione delle biblioteche e delle librerie e la conoscenza della produzione libraria italiana, incentivandone la diffusione e fruizione”
Il Patto promuove la conoscenza dei luoghi della lettura e delle professioni del libro (bibliotecari, librai, editori, scrittori), diventando un moltiplicatore di occasioni di contatto con i libri nei diversi luoghi di interesse della comunità e nei diversi momenti e fasi della vita quotidiana di ciascun cittadino.
8) “L’alleanza tra gli attori della filiera del libro e della lettura”
Il Patto si propone come un protocollo di intesa, strumento
dinamico e aperto alla partecipazione di tutti i soggetti pubblici e privati
che intendono sostenere progetti e iniziative, anche di formazione e aggiornamento professionale, che abbiano come obiettivo la promozione e
l’accessibilità della lettura e del libro in ogni forma.
9) “Valorizzare le buone pratiche”
Il Patto sostiene azioni continuative e coordinate e sperimenta nuovi approcci alla promozione e accessibilità della lettura e del libro in ogni sua forma, favorendo e valorizzando le buone pratiche.
10) “Leggere per il progresso culturale, economico e sociale del Paese: l’impegno di chi sottoscrive il Patto”
Il Patto, partendo dalla considerazione che i benefici della lettura hanno un evidente e misurabile impatto sul benessere presente e futuro delle persone, impegna tutti i diversi attori della filiera del libro e della lettura e gli stakeholder (pubblici e privati) devono impegnarsi a promuovere la lettura tra target diversi di popolazione.

Per informazioni
Regione Toscana – Direzione Cultura e Ricerca
Referente: Francesca Navarria – Tel. 055/4384102
Email: pattoperlalettura@regione.toscana.it

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