Il trionfo della stupidità

di William Bavone

“[…] Si può essere intellettualmente convinti della necessità del cambiamento fintanto che il cambiamento resta una consuetudine verbale, ma non siamo in grado di sopportarlo quando arriva. […] l’abitudine di risparmiare morirà e noi finiremo con lo spendere tutto ciò che guadagniamo in piaceri immediati. […] Sembra che quando che, quando spendiamo dei soldi, non si debba farlo in vista di un nostro godimento personale, ma per arricchire coloro che quel bene l’hanno prodotto. […] Ci sono state epoche in cui tutti pensavano di sapere tutto, epoche in cui gli intelligenti pensavano di sapere molto e gli stupidi pensavano di sapere poco, ed epoche in cui gli stupidi pensavano di sapere molto e gli intelligenti pensavano di sapere poco. […] Più cose si imparano, più danni ci possiamo procurare l’un l’altro. […] La gran parte della gente, in una situazione che, oggettivamente considerata, pone un conflitto tra l’interesse economico di un gruppo e l’esistenza di un altro, inventerà miti, principi, morali e idealismi per dimostrare che per le più alte ragioni il loro gruppo debba essere supportato a discapito dell’altro. […]”. Ecco piccoli spunti tratti da quest’opera di Bertand Russell. Una raccolta di piccoli, ma intensi saggi risalenti al periodo 1931-1935 che appaiono più che altro appartenenti al nostro presente e capaci di descrivere il prossimo futuro che ci attende. Interessante lettura che può sorprendere appunto per la sua sconcertante contemporaneità.

Bertrand Russell

Il trionfo della stupidità

Saggi americani 1931 – 1935

Piano B, 2017

pp.200, Euro 17,00

recensione pubblicata su Leggere:tutti N° 115 ottobre