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Il punto sulla Legge Levi
La legge 27 luglio 2011 n. 128 sulla nuova disciplina del prezzo dei libri (detta Legge Levi dal suo primo firmatario) ha iniziato la sua applicazione dal 1°settembre 2011. Tra pochi mesi si compirà il suo primo anno di vita. Per conoscere l’orientamento degli operatori la scuola Librai Italiani presieduta da Rodrigo Dias ha invitato ad Orvieto, in occasione dell’avvio del 6° corso di formazione in gestione della libreria, gli operatori del settore per conoscere il proprio punto di vista. Ad Orvieto erano presenti le più importanti case editrici e librerie.
Complessivamente librai ed editori hanno valutato positivamente i primi mesi di sperimentazione della legge che, è bene ricordarlo, è nata da un compromesso per tener conto di diverse esigenze.
E’ stato proprio Riccardo Franco Levi a ricordare le motivazioni che hanno portato al varo della legge. Queste trovano il loro fondamento non in motivazioni di carattere economico, ma nella tutela costituzionale del diritto al pluralismo dell’informazione. La mancata regolazione del prezzo del libro stava provocando infatti una concentrazione sempre più spinta sia del settore editoriale che libraio. Anche i lettori hanno da guadagnare rispetto ad un mercato senza regole e sconti selvaggi: la concentrazione del mercato sia editoriale che libraio fa venire meno la bibliodiversità e la stessa possibilità di trovare facilmente disponibili i libri di proprio interesse.
Pur esprimendo giudizi positivi sui risultati della legge, nel corso del dibattito non sono mancate puntualizzazioni e proposte.
Così Alessandro Baldeschi, amministratore delegato di Messaggerie, ha evidenziato che oggi si è in presenza di un’ asimmetria fiscale tra il libro che è gravato da un’iva al 4% e l’ebook che oggi paga un’iva del 21%. Ma le differenze tra libro fisico e ebook non finiscono qui.
Mentre la scontistica per i libri è regolamentata per legge, nel mondo di internet non c’è nessuna regola.
Riccardo Cavallero, direttore di Mondadori, più che vedere una conflittualità tra libro e ebook ha ipotizzato un’ integrazione tra i due formati. «Mi piacerebbe avere la possibilità di poter iniziare a leggere un libro su carta, e continuarlo a leggere magari in viaggio sotto forma di ebook».
Stefano Mauri del gruppo Gems ha fatto notare come per la prima volta ci si trovi di fronte a un calo delle vendite di libri, mai avvenuto in precedenza ed anche la valenza anticicilca del libro è stata smentita dai fatti. Quello che più preoccupa è che pur durante le festività di fine anno vi è stato un calo della vendita dei libri del 15%. Negli anni passati, nei momenti di difficoltà economiche il libro era scelto come strenna. «Credo – ha aggiunto Mauri – che vietare lo sconto nel periodo natalizio non sia stato positivo. Credo sia opportuno domandarsi perché le vendite dei libri siano calate a due cifre. Certamente la risposta sta nella crisi economica che ha ridotto in maniera drastica i consumi. Alcuni hanno poi messo in relazione il calo delle vendite nelle librerie con la crescita degli ebook. Le cose non stanno così. La verità a mio avviso è che i tablet e più in generale il mondo di internet sottrae tempo alla lettura ed in particolare a coloro che sono grandi lettori».
Per Massimo Turchetta direttore di Rcs libri le difficoltà derivanti dal calo delle vendite possono avere per gli editori pesanti conseguenze per quanto riguarda le scelte editoriali. Negli anni passati tutti i grandi gruppi hanno puntato su esordienti in qualche caso rischiando, ma in molti casi ottenendo grandi successi, come è il caso di Paolo Giordano e Silvia Avallone. Oggi le difficoltà del mercato consigliano di “giocare sul sicuro”, magari rivolgendosi a libri già affermati su altri mercati e questo non potrà che avere ripercussioni negative sullo scouting e sull’affermarsi di nuovi scrittori italiani.
Ma problemi di riduzione dell’ offerta riguardano anche le librerie. Marco Polillo, presidente dell’Aie, ha evidenziato come le librerie per far fronte a problemi finanziari abbiano in molti casi eliminato dal loro assortimento il catalogo soprattutto dei piccoli editori. Ma il rimedio forse è peggiore del male in quanto non trovando i libri in libreria i clienti li cercano negli store attivi nella rete.
Stefano Sardo delle librerie Feltrinelli ha messo in luce come, malgrado gli editori siano sempre in promozione con sconti del 25 %, queste promozioni risultano sempre meno efficaci. Quello che si sta verificando è che invece di promuovere i libri si sta riposizionando al ribasso il pricing creando peraltro confusione nel lettore.
I contributi emersi dal dibattito sono stati ripresi nelle conclusioni del nuovo presidente dell’Associazione Librai Italiani Alberto Galla che ha sottolineato come oggi sia sempre più necessario in un momento di difficoltà che l’intera filiera del libro si ricompatti. Pur in una situazione in cui sono diversi gli interessi in gioco occorre che editori, librai e le stesse biblioteche si attivino per ridurre le inefficienze e distorsioni della filiera e lavorino insieme per promuovere i libri e la lettura.
Sergio Auricchio
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