Thriller
Il profanatore
Cosa permette di sentire al termine di un libro una leggera fitta al cuore nel constatare che è finito? In altre parole: qual è l’ingrediente segreto che rende trama, stile e personaggi un mix perfetto di suspence, cura del dettaglio e simpatia? Nient’altro se non la capacità di interpretare il reale e di scorgere nella quotidianità qualche elemento inconsueto che squarcia la normalità e permette di cogliere quel non so che di inaspettato e insospettabile. Tuttavia questa abilità non è comune, ma Stefano Cirri la dimostra ancora una volta all’interno del suo secondo romanzo, Il Profanatore . La vicenda è torbida: qualcuno profana la tomba di un bambino venuto a mancare in circostanze tragiche. Questi i fatti iniziali che avvengono al cimitero della Montagnola, una località di fantasia sulle colline intorno a Firenze che pure appare così realistica da apparire strano che non esista davvero. Da qui prende slancio una storia complessa, in cui si muovono personaggi vivacemente descritti, tanto da apparire anch’essi credibili e da divenire in breve amici del lettore. E nell’indagine difficile, avvincente e non priva di colpi di scena che Lorenzo porrà in essere ci sarà anche spazio per una storia d’amore, perché il giallo diventa un po’ più divertente quando ha una lievissima ed elegante sfumatura di rosa. A rendere questo romanzo ancora più piacevole la sottile ironia che lo attraversa e che permette di lasciarsi rapire dalla lettura, consapevoli che voltando una pagina ci aspettano ancora un po’ di sorpresa e un sorriso.
Stefano Cirri
Il profanatore
Mauro Paglia Editore, 2021
pp.256, Euro 16,00
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