Cinema
Il primo (non) film di Paolo Sorrentino
Stefano Loparco è appena tornato in libreria con la ristampa de Il corpo dei settanta (tema portante Edwige Fenech), libro grazie al quale l’ho conosciuto, pubblicando subito dopo con la mia casa editrice altri testi potenti e definitivi come Graffi sul mondo (Gualtiero Jacopetti) e Del Paganini e dei capricci (Klaus Kinski). Non dimentico Passeggeremo ancora tra le rovine del tempo, struggente lavoro narrativo scritto insieme a Franco Prosperi, per narrare gli ultimi giorni di vita di Jacopetti, forse il più vicino a questo lavoro originale strutturato come un romanzo biografico. Dragoncelli di fuoco è la storia di un’amicizia tra aspiranti cineasti napoletani, il racconto di un film fatto in casa, prodotto con passione e determinazione, la vicenda di un ragazzo che voleva fare il regista, nonostante la laurea in economia e commercio, e che alla fine ce l’ha fatta. Loparco scrive con stile asciutto e secco, senza fronzoli, molti dialoghi e poche descrizioni, racconta la giovinezza di Paolo Sorrentino in una Napoli disperata che si affida a Maradona e ai sogni. Il libro è scritto ripercorrendo i ricordi degli amici che riferiscono episodi della giovinezza del futuro regista, poco resta al romanzato se non la struttura narrativa, la scelta di come disporre l’ordine degli eventi. Loparco trova la misura giusta per appassionare il lettore alla lettura della storia di un futuro regista, orfano dei genitori a 16 anni, nello stesso sventurato giorno, determinato a lottare per realizzare un sogno. Vengono alla ribalta le passioni cinematografiche del giovane Sorrentino, da Fellini a Scorsese, passando per Hitchcock e Antonioni, senza dimenticare Bergman, Welles, Coppola, Truffaut, Buñuel. Non di meno è appassionato di letteratura – scrive divinamente – e la lettura di Céline, Miller, Sartre, Mietsche, Pessoa e Flaiano è una guida narrativa sicura e profonda. Dragoncelli di fuoco è un non film del 1994 che dura 55’, scritto e sceneggiato dal giovane Sorrentino, già ribelle, timido e introverso ma non succube del potere, vorrebbe parlare di Andreotti, di mafia, dell’arroganza di chi soverchia i deboli. Ci sarà tempo per farlo. Il divo, La grande bellezza, un Oscar, Youth – La giovinezza, Loro, David di Donatello, Nastri d’Argento … Stefano Loparco scrive un romanzo di vita con i ricordi degli amici (Bruno Grillo, Giacomo Matturro, Maurizio Fiume, Stefano Russo, Pappi Corsicato, Gianni Ferreri), racconta la storia di un giovane napoletano che cantava Ho visto Maradona/ Ho visto Maradona/mamma innamorato so’/, che sul palco degli Oscar non ha dimenticato quel ragazzo innamorato del cinema e della sua terra. Leggetelo. Vi farà pensare.
Per comprare il libro: http://www.bietti.it/negozio/dragoncelli-di-fuoco-il-primo-non-film-di-paolo-sorrentino/
Stefano Loparco
Dragoncelli di fuoco
(il primo non film di Paolo Sorrentino)
Pag. 220 – Euro 4,99 / E-book euro 1,99
Bietti, 2020
www.bietti.it

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