Lo Zibaldone
Il Mostro” – Tre storie d’Amore di Sérgio Sant’Anna
di Fiorella Cappelli
I personaggi usciti dalla penna di uno dei più affermati scrittori brasiliani, poeta e narratore, Sérgio Andrade Sant’Anna, sembrano pronti ad essere rappresentati sulla scena di un film. Elaborate in diversi stili, “tre storie d’amore” a sfondo erotico-psicologico, vengono portate avanti dall’autore con descrizioni particolareggiate, facendo rivivere al lettore, attraverso ogni singola storia, più eventi contemporaneamente. “Il Mostro”, questo il titolo del libro , uscì nella sua prima edizione, in Brasile nel 1994. Nell’edizione italiana è tradotto dal portoghese dalla brava Giorgia Casara per le Edizioni dell’Urogallo. L’autore tratta temi “forti” con estrema freddezza, calma ed eleganza facendo apparire la bellezza esteriore ed il marciume dell’essere umano riflessi in una stessa immagine allo specchio. Nel primo racconto: “La lettera”, il personaggio dell’ingegnere donna, nella lettera al suo amante occasionale “Carlos” rivela tutta la sua fragilità, le sue fobie, la ricerca di primordiali sensazioni in una sorta di analisi attraverso il passaggio da corpo a mente: parole dette, silenzi ascoltati, identità nascoste e svelate, desiderio selvaggio e materiale del corpo. Una lettera per ripercorrere un luogo, le emozioni più profonde e nascoste è il mezzo che il Sant’Anna mette in mano ad una donna per condannare e perdonare se stessa, le sue paure, le sue pazzie: tarantole da uccidere, serpenti da sfidare divengono i simboli viventi di queste angosce che ha bisogno di avere accanto per sentirsi viva e così una lettera diviene metafora di vita, con essa ci si interroga e ci si risponde mantenendo la lucida razionalità nella presenza del proprio corpo. Attraverso una lettera che sprigiona Eros, il profumo di donna si propaga, lascia la sua impronta, svela l’incompiuto desiderio fondendo corpo e scrittura, intrecciando la curiosità del lettore che ne subisce il fascino nelle parole, nel leggere di un “desiderio riversato sui fogli” regalando così alla lettera un’anima propria, una sua vita ben distinta ed indipendente. La sua esistenza nella scrittura metodica, racchiude nel finale la bellezza del saper scrivere. Dei tre racconti quello che dà il titolo al libro si presume sia il secondo : “…Mettere la psicologia di un bambino nel corpo di un adulto dotato di forza e intelligenza: questo è un mostro”. Ma il “Mostro” di Sant’Anna ha diverse sembianze, alberga forse dentro ogni essere umano e riesce a prendere vita quando determinati componenti si incastrano… circostanze, eventi, luoghi prendono forma ed equilibri si spezzano. Ambientato a Rio De Janeiro, all’interno di una prigione è in stile intervista . L’intervistato: Antenor Lott Marçal un uomo di quarantacinque anni, Professore universitario, condannato a scontare trent’anni di pena per stupro e concorso in omicidio di una giovane di vent’anni, semicieca. L’efferato crimine è stato partorito con la complicità di Marieta, sua amante. Lo intervista per il giornale Flagrante, il giornalista Alfredo Novalis, al quale il reo confesso espone con dovizia di particolari il crimine compiuto e i contrastanti sentimenti, questa volta osservati non sotto l’aspetto di lucidità estrema con cui Antenor ha narrato i fatti e si è assunto la responsabilità di essi al processo intervenuto, ma sotto l’aspetto esistenziale e psicologico che hanno caratterizzato tale crimine e a questo Antenor da la sua soggettiva interpretazione. Ed è con estrema attenzione che il bravo autore brasiliano riesce, con accortezza e tatto a dare un’incredibile sensazione di leggerezza, sospensione e fato mettendo a nudo il carattere ed il pensiero del personaggio Antenor, pur non aggiudicando scuse per le azioni compiute e facendogli riconoscere tutta la colpevolezza per l’orrendo crimine di cui si è reso complice. La terza storia, intrigante già dal titolo : “Le carte non sbagliano mai” , entra da subito nel rapporto tra un uomo di una certa età, Antonio Flores, affermato concertista brasiliano e la sedicenne Michelle, sua ammiratrice. I due, in una suite di un albergo di Chicago consumano rapporti sessuali e si raccontano la loro vita. Il sorprendente modo in cui Sant’Anna racconta questo incontro, arricchendolo di tenerezza e naturalezza, fa allontanare dal lettore qualsiasi “giudizio”, dirottando l’attenzione sulle sensazioni, emozioni interiori dei personaggi che sbucano a sorpresa tra questi è René, Padre di Michelle, di due anni più giovane di Antonio, che alloggia nello stesso hotel insieme alla sua amante Dorothy. René, intraprende una lunga conversazione telefonica con Antonio che ha del surreale… Alla storia, caratterizzata da risvolti sensuali-erotici non manca la componente magica, con la figura di Madame Zenaide che riporta la memoria di Antonio indietro nel tempo a quando era bambino, a percepire odori sovrapposti a captare poteri segreti… Tre storie diverse, diverso modo di narrativa che veste personaggi non banali mettendoli a nudo nelle loro debolezze, frustrazioni e perversioni del corpo e dell’anima.
Edizioni dell’Urogallo, 2014
pp.164, Euro 13,00

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