Connect with us

Narrativa

Il mondo dei fiori e dei salici

Published

on

di Adriana L
azzini

 

Il mondo dei fiori e dei salici, in giapponese karyūkai che indica il mondo dei quartieri di piacere, appare come un libro di sensibilizzazione sui diritti umani prima ancora che l’autobiografia di una geisha. L’autrice Masuda Sayo, abbandonata dai genitori fin da piccola, già all’inizio delle sue memorie dichiara: “una vita come la mia non deve ripetersi mai più. Non importa quanto sia disgraziato e fonte d’imbarazzo, un essere umano è pur sempre un essere umano!”, e ancora “non mettete al mondo figli in modo irresponsabile! Lo voglio gridare forte ai quattro venti.” La sua vita maturata nell’okiya, casa di geisha, dove lo zio non sapendo a chi affidarla, la lascia appena ragazzina, sembra un pretesto sullo sfondo della narrazione, utile a raccontare la storia disperata per solitudine, abbandono e indigenza di una bambina sfortunata.

Masuda si formerà alle arti di intrattenitrice di uomini a pagamento, studiando musica, canto, danza, ma rimanendo pressoché analfabeta. Per diventare geisha era necessario sostenere un esame in cui dimostrare le proprie capacità nella danza, musica, conversazione, e dopo il debutto i guadagni dei primi due anni andavano interamente alla casa di appartenenza, mentre per i successivi due, la geisha poteva tener per sé le mance. In genere ogni geisha si trovava un danna, una specie di protettore col quale non c’era però alcun scambio affettivo o sentimentale, ma solo un rapporto di piacere e una qualche forma di diritto di esclusività sancito dal denaro. La professione di geisha, appare perciò abbruttente, anche se come in ogni condizione umana, il senso d’adattamento porta l’individuo a coglierne anche gli aspetti positivi come la solidarietà fra donne, l’amicizia, la via di fuga dalla povertà.

Esisteva per la geisha la possibilità di essere riscattata dai genitori o dal danna, ed in genere la geisha usciva dalla casa ad opera di un danna che la manteneva insieme a una moglie o altre amanti. Così fu anche per Masuda, che però anelava a liberarsi completamente da quel mondo, soprattutto dopo l’inaspettato innamoramento per un uomo col quale però non visse mai una serena storia d’amore. Liberatasi dal danna, seguirono anni di rigida povertà, durante i quali l’unica fonte di gioia fu il ritrovamento sulla propria strada del fratellino, che cercò di mantenere facendo i più svariati e miseri mestieri, fino a vedersi costretta a vendere nuovamente il proprio corpo. Il fratellino, non reggendo a tale condizione, si tolse la vita. Il tema del suicidio aleggia come un’ombra fra le pagine del libro, imponendo all’attenzione del lettore quella che è una caratteristica pregnante della cultura giapponese. Masuda troverà conforto solo nel dedicarsi ai bambini, e la sua storia fuori del libro racconta che a fine anni ’50 aprirà un locale di successo diventando chef, congedandosi da questo mondo all’età di 83 anni nel 2008.

 

Masuda Sayo

Il mondo dei fiori e dei salici

O Barra O Edizioni, 2014

Pag 173, Euro 14

Continue Reading
Click to comment

You must be logged in to post a comment Login

Leave a Reply

Copyright © 2020 Leggere:tutti