Lo Zibaldone - Recensioni
Il mio primo dizionario degli anni ’80
Quanti di noi rimpiangono i giorni in cui con 250 lire si comprava un ghiacciolo, con 500 lire si passava un pomeriggio in sala-giochi? Chi ha nostalgia del tempo in cui per telefonare alla propria ragazza servivano i gettoni per la cabina , e il web non esisteva? Beh, erano gli irripetibili (nel bene e nel male) anni 80. Gli anni della febbre del sabato sera, dei paninari e di chi avrebbe sposato Simon Le Bon. Anni facili, ricordandoli adesso, nel periodo della crisi . Edizioni Becco Giallo ce li restituisce con IL MIO PRIMO DIZIONARIO DEGLI ANNI ’80 a cura di Roberto Nardo e con i disegni di Davide Pascutti, autore premiato a Lucca Comics & Games 2014 per “Pop Economix”. Un dizionario che ricostruisce un periodo della storia recente eletto a culto, una parentesi storica a sé stante diventata fenomeno sociale e di costume. Lo fa stimolando i ricordi di chi in quel decennio c’era, e ancor più di chi ai tempi era bambino o adolescente: ricordi fatti di oggetti del desiderio, di mode, di colori, di musica entrata nella storia, di film che hanno segnato la nostra cultura e programmi tv che fanno parte della memoria collettiva. Spezzoni di vita e società che riescono ad apparire incredibilmente distanti dalla contemporaneità e nel contempo segnali chiarissimi di ciò che ci aspettava. Scoprirete una miriade di film e telefim fondamentali (dai Blues Brothers a Nove Settimane e Mezzo, da Hazzard a Miami Vice); ancora, moltissimi cartoni animati indimenticabili ( da Lupin III a Lady Oscar). Non poteva mancare la musica: interpreti, classifiche anno per anno (ricordate chi spadroneggiava nel 1980 ? Video killed the radio star dei Buggles , ovviamente) , una sezione dedicata a Sanremo . Inoltre, giocattoli (il Cubo di Rubik l’avete mai terminato?), trasmissioni tv (Telemike o Bim Bum bam con un giovane Bonolis) . IL dizionario è corredato con pagine di quiz su tutti gli argomenti, , frasi celebri e schede di apprendimento. Per chi ha tanta voglia di scoprire gli Ottanta, o per chi può dire ‘io c’ero’…..

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