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Il Male assoluto sullo schermo

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Una istruttiva quanto terribile antologia sul film dedicati all’Olocausto e altri genocidi, realizzati in novantadue anni.

di Andrea Coco

In poco meno di un secolo, tra il 1930 ed il 2022, sono stati realizzati ben 495 film sul tema del Male assoluto. Dall’Olocausto ai grandi genocidi e massacri di massa, in quei decenni, sono stati girati più o meno cinque film ogni anno. Una tematica, dunque, di grande impatto sul pubblico.

 

Il libro, scritto da Giuseppe Mele, analizza 495 film passando dal tempo delle censure preventive (subite da Capra, Resnais, Il diario di Anna Frank), fino all’epoca della riscoperta: tra il processo Eichmann e Schlinder’s list, tra Lanzmann e Glassman, fino a Holland e Loznitsa.

 

L’approccio alla rappresentazione del dolore e della ferocia organizzata, spesso va oltre i limiti dell’accettabilità, senza e con rielaborazione, senza o con comprensione, senza o con immedesimazione: dai grandi docufilm alla censura e alla caccia al nemico, inaugurata da Captain America e in corso con Tarantino; fino alla proposta ironica, e a volte comica, di Chaplin, Lubitsch, Brooks, Castellano & Pipolo, Benigni, Mihaileanu, Simpson, Griffin, il mancato Jerry Lewis e le parodie infinite su You Tube.

 

Ridere del Male rischia di specchiarsi nel Male che ride più forte con l’incredibile opera buffa nazista di Terezin. Il riso conduce al grottesco e all’orrido della Naziexploitation di Pasolini, che ingigantisce ideologicamente il mostro fascista e consumista, fuori dalla Storia, riducendolo al nazichic sadomaso della svastica sul ventre, fino ai pessimi horror di zombie e mostri dei videogames.

 

Hollywood e le serie Tv sono la divulgazione della cultura americana nel mondo, cioè della cultura occidentale. Una cultura che è merce poiché in Usa l’audiovisivo in tutte le sue espressioni è un prodotto commerciale e il cinema una industria. Proprietario della Memoria, il cinema non può annichilire del tutto il Male, pena il sacrificio del suo Mito della vittoria. Vi è pervasiva la resistenza della grandezza nazista sotto mentite spoglie, in tutte le saghe, da Trono di spade, agli Hobbit, a Star wars. La reductio del Male assoluto a solo peccato, causa Olocausto, non è possibile pena la disintegrazione del podio della Vittoria.

 

Inoltre, lo sguardo retroattivo della globalizzazione porta alla ribalta altri olocausti, come il Holomodor, il Gulagexploitation, il Male islamico, Islamale, il Male climatico, i genocidi asiatici.  Il Male così cambia colore, non è più soltanto bianco ed europeo e l’Occidente ne perde il controllo esclusivo. Tanto più che per le prime tre cine industrie mondiali, l’indiana Bollywood, l’africana Nollywood e quella cinese (1500, 1200 e 500 film l’anno vs i 900 americani ed i 1600 europei, ma con $3,5 miliardi cadauna per India e Cina verso i 3 di Hollywood), l’Olocausto è un dato ininfluente mentre nel mondo islamico è addirittura valutato positivamente.

 

Il cinema è la cultura occidentale nel mondo; divulga anche la Memoria di condanna del Male assoluto pur nella esegesi della sua grandezza. Per senso di sé, ruolo nel mondo, divisività politica e approccio traumatico introspettivo, l’Occidente non può dimenticare né l’Olocausto, né il Male assoluto. Dopo quasi un secolo di distanza di interpretazioni, di esigenze mescolate di spettacolo, botteghino e storia, il viaggio filmico riscontra rappresentazioni sempre più deformi sia del passato come del presente, nel tentativo di tenerli coerentemente uniti. La rivendicazione odierna del Male assoluto verso colpevoli del tutto nuovi conduce infatti all’evaporazione del concetto.

 

Il libro verrà presentato

 

Sabato 11 Febbraio 2023 alle ore 18.30 presso la mostra d’arte “IL TEMPO IV° ed.” Galleria Gard Via dei Conciatori 3/I (giardino interno), Roma.

 

Giovedì 23 Febbraio 2023 alle ore 18:00 presso la FUIS – Federazione Unitaria Italiana Scrittori, Via Lungotevere dei Mellini, 33 A, Roma.

 

 

Giuseppe Mele

Studi tra Bologna, Firenze e Mosca. Già attore negli ’80, giornalista dal 1990, blogger dal 2005. Consulente UE dal 1997. Sindacalista della comunicazione, già membro della commissione sociale Ces e del tavolo Cultura Digitale dell’Agid. Creatore della newsletter Contratt@innovazione dal 2010. Direttore di varie testate cartacee e on line politiche e sindacali. Ha scritto Former Russians (in russo), Letture Nansen di San Pietroburgo 2008, Dal telelavoro al Lavoro mobile, Uil 2011, Digital RenzAkt, Leolibri 2016, Renzaurazione 2018, Smartati, Goware 2020,Covid e angoscia, Solfanelli 2021.

 

GIUSEPPE MELE

Il Male assoluto sullo schermo

2023, pp. 157, euro 15,60

 

Il libro può essere acquistato su Amazon: https://www.amazon.it/Male-Assoluto-sullo-schermo-Olocausto/dp/B0BRLZWYYW

 

 

 

 

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