Politica
Il governo del popolo oggi
Con l’intento di affrontare la «questione democratica» in particolar modo italiana, connotata dall’incompiutezza rispetto al modello paradigmatico di democrazia personalistico-solidale indicato dalla Costituzione repubblicana del 1948, il testo «Etica e Verità in Democrazia» raccoglie tre interventi di elevato profilo che – accantonando coscientemente la visione apocalittica tipica degli estremismi – propongono parallelamente una rilettura dell’anomalia democratica italiana e delle risposte valide a tale problema.
L’attenzione dei tre autori cade su aspetti tanto diversi quanto urgenti e sono accomunati da un unico movente dettato dal crescente divario tra democrazia formale e sostanziale, un pericoloso iato che rischia di nullificare quel senso di giustizia (o principio di non contraddizione) necessario alla sopravvivenza di uno Stato Civile.
Lo spunto habermasiano ripreso da Michele Nicoletti secondo il quale «la democrazia è una forma di governo sensibile alla verità» coglie un primo cruciale nodo problematico: la necessità della «libertà della verità» nello Stato, dato che «Una relazione non distruttiva tra democrazia e verità non può che nutrirsi […] del metodo della libertà»; è dunque un «modello perennemente aperto» quello su cui poggia la democrazia, modello al quale ci si auspica un ritorno solerte. Di seguito l’intenzione di Guido Formigoni di far emergere il rapporto tra Chiesa e modernità considerando il rapporto tra democrazia e verità nel magistero cattolico moderno (attraverso l’individuazione di quattro stagioni storiche) è fondamentale al fine di comprendere meglio ciò che storicamente sottende un comune modo di sentire, infatti: «E’ ritornata diffusa la sensazione di una certa difficoltà dei cattolici nel vivere la democrazia, mentre la crisi delle democrazie mature pone problemi cui i cattolici si trovano a rispondere con un armamentario teorico non sempre lucido e chiaro». Altrettanto pertinente risulta, infine, la riflessione di Luigi Franco Pizzolato che denuncia il rischio costante che la democrazia degeneri in tirannide come nel caso tutto italiano in cui il vitalismo della politica del «berlusconismo […] sta portando tendenzialmente il potere dalla preminenza alla dittatura attraverso il populismo»; l’auspicio è di intervenire sulle coordinate spazio-temporali della politica aprendole alla logica progettuale e futuristica della dialettica tra paradigmi abbandonando, così, il Dasein heideggeriano, un io-qui-ora troppo incerto del futuro.
Ethos e Aletheia, dunque, sembrano essere gli interlocutori privilegiati ai quali la democrazia deve rivolgersi con lo scopo di avviare una rinnovata e virtuosa fenomenologia dei fatti politici del nostro paese e non solo. Non a caso la domanda sottesa all’intera riflessione è quella che dà anche il titolo al testo: «la democrazia può (o deve) essere storicamente coniugata con etica e verità?».
Stella Maria Sablone
Autore | Luciamo Caimi (a cura di) |
Titolo | Etica e verità in democrazia |
Sottotitolo | |
Contributi | |
Editore | In Dialogo Editrice |
Citta | |
Anno | 2012 |
Pagine | 96 |
Prezzo | 12,00 |
