Sociale
Il golfo dei veleni
Il golfo dei veleni
di Chiara Piotto
A partire dagli anni ’70 l’Italia è stata al centro del traffico e dell’occultamento di rifiuti tossici e radioattivi in terra e in mare, un fatto che sta lentamente venendo a galla in tutta la sua gravità solo negli ultimi mesi. Uno smercio illecito che ha come ricadute dannose sul presente le numerose morti per tumore e l’alta tossicità dei terreni interessati. Una rete di produzione, trasporto e smaltimento che ha interessato il Nord, il Sud, l’Italia, l’intera Europa e non solo, in cui la città di La Spezia ha avuto il ruolo centrale di crocevia dei veleni.
Nel suo libro-inchiesta Il Golfo dei Veleni l’autrice spezzina Sondra Coggio – giornalista de Il Secolo XIX – mette luce il ruolo del Golfo ligure in quel traffico clandestino con l’ ordine e la precisione dei documenti ufficiali. “Ci sono temi sui quali la giustizia è nelle mani di pochi coraggiosi” sottolinea l’autrice nella sua premessa; il libro si sofferma in particolare sulla vicenda di uno di loro, Natale De Grazia, ufficiale della Capitaneria di Porto di Reggio Calabria. Fu avvelenato nel 1995 mentre si dirigeva verso La Spezia per trovare conferma alle ricerche avviate sul ruolo primario della città in quel mortale traffico: aveva scoperto troppo, ed ha pagato.
Coggio segue tappa per tappa l’inquietante percorso che lega assieme il porto di La Spezia a quelle “navi a perdere” misteriosamente affondate nel Mediterraneo ed ai camion colmi di rifiuti nocivi diretti al Sud. Una trama che si intreccia con altre date nere della cronaca italiana come l’omicidio dell’inviata del Tg3 Ilaria Alpi in Somalia e la strage di Ustica; una partita a cui prendono parte la mafia, lo Stato, servizi segreti, la massoneria. Un filo rosso che unisce La Spezia alla Campania, alla Terra dei Fuochi, a quelle zone nelle quali le rivelazioni del pentito Schiavone hanno potuto fare correre ai ripari, ma troppo tardi.
Sondra Coggio,
Il golfo dei Veleni
Cut Up, 2014
pp. 160, Euro 15,00

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