I poeti del sogno

di Gisella Blanco

L’operazione di crestomazia a cura di Antonio Fiori lascia il lettore stupito e incuriosito sin dalla prefazione poiché, eludendo qualsiasi altro metodo di selezione storicistico-letteraria degli autori, si dedica alla minuziosa ricerca di poeti, sparpagliati in diverse epoche storiche e in svariate parti del mondo, che hanno una sola caratteristica in comune: il sogno. Non un sogno qualunque: un sogno molto particolare in cui emerge, con preoccupante puntualità, l’incodificabilità del linguaggio che riecheggia come impossibilità di definizione filosofico-psicologica dell’io e, per assurdo, finisce per sancirne l’affermazione ontologica. Poiché ci sono molti autori stranieri, il vaglio di tale lavoro di curatela che, di poeta in poeta, ci risulta sempre più appassionato e sensibile (come se Antonio Fiori fosse molto coinvolto nella narrazione delle vite altrui) non prescinde dall’impresa della traduzione che è già una precisa e coraggiosa scelta ermeneutica. Ma è del sogno che voglio parlare. Lucio Faleno Magno, nella sua dimensione onirica, incontra uno schiavo che gli bisbiglia qualcosa di incomprensibile (“con te ho sempre accanto una trappola”); Estella Ruiz Blanco (la mia preferita) vede apparire un volto divino che le parla senza farsi capire, come se la lingua di Dio fosse volutamente ostica; Jules Tassard partecipa a varie messe contemporanee, ciascuna in lingua che mai s’era udita prima (“A lui solo, al popolo, è concesso d’odiare”); Micheal Bronson scrive lui stesso il suo sogno (“che urlava parole paurose/che non potevo capire/ma quelle parole erano proprio per me”); Silvestra Bonetti tratta di temi sociali ma la sua penna si blocca per sempre col sogno di un elegante uomo mellifluo che la ammonisce con vocaboli senza senso; Carlo Gasperino, talentuoso poeta pubblicato postumo da Enneadi e recensito da grandi critici (ma il curatore ha dimenticato la mia personale prefazione alla seconda edizione della raccolta, pubblicata nel 2020 dalla stessa Enneadi) sogna di essere rinchiuso in una stanza in cui entrava e usciva un uomo che non riusciva a parlargli. Alla fine, si troverà una postfazione che invoglierà il lettore a ricercare ogni singolo scrittore e che suggerirà un improbabile pessoano esito a questa compilazione: l’inesistenza. Se perfino la fisica accenna alla teoria dell’universo come ologramma, saremo colti dal dubbio sulla realtà di ogni singolo autore, del curatore, del postfatore, dei critici e delle fonti ma, nel grande sogno visionario della poesia, potremo rintracciare la consapevolezza di noi stessi.

“I poeti del sogno”

Antonio Fiori

InSchibboleth, 2021

112 p, 12 euro.