Leonardo Dragoni: “I figli dell’oblio”

I figli dell’Oblio è un titolo chiaro, diretto, che punta il dito sul tema centrale del romanzo. Una denuncia sul delicato tema dei Niños Robados, tema di cui l’autore, Leonardo Dragoni, era venuto a conoscenza per la prima volta grazie alla lettura di un quotidiano. I fatti sono accaduti in Spagna durante la dittatura di Franco e le deliranti teorie pseudoscientifiche dello psichiatra Vallejo-Nájera. Questi sosteneva che il marxismo e il comunismo erano una specie di virus, un morbo che poteva essere trasmesso dai genitori ai figli. Per queste ragioni si decise che fosse legale e addirittura auspicabile sottrarre, rapire i cosiddetti “figli dei rossi”, figli degli oppositori politici del regime per darli in adozione a famiglie più consone e politicamente conservatrici, ove non simpatizzanti del regime. Il romanzo, ambientato a Roma, segue le vicende parallele di due personaggi in due periodi storici differenti. Con Giulia siamo nel settembre del 1943. Lo scirocco imperversa da tre giorni, rendendo sabbioso quel mercoledì di guerra. Giulia stesa sulla sabbia guarda il figlio Amedeo che accende un falò. Il professor Gregorio legge il libro di un collega, mentre Amedeo continua a dilettarsi col fuoco, a creare forme con la sabbia e a immaginare tutto un mondo fantastico. Un uomo in uniforme li raggiunge sulla spiaggia per dire a Giulia che sua sorella si è suicidata. Con Virginio siamo invece nel marzo del 1968. Il ragazzo è in un letto di ospedale, gli hanno appena asportato la milza. A causa di una trasfusione di sangue viene a sapere che il suo gruppo sanguigno è AB mentre quello della madre era gruppo zero. Il medico è categorico, non può essere figlio della donna che ha sempre chiamato mamma. Ma allora di chi è figlio? Ritornano vivide le domande sulla sua nascita. L’autore racconta le indagini che Giulia e Virginio si trovano loro malgrado costretti a svolgere per arrivare a una verità agghiacciante la cui soluzione non lenirà del tutto il dolore che hanno vissuto. Il romanzo è ispirato a fatti realmente accaduti.