Lo Zibaldone
I custodi del cinema italiano
Ci sono luoghi nello Stivale contenenti veri e propri tesori. Un viaggio alla scoperta della più vasta biblioteca dedicata alla Settima Arte.
DI NICO PARENTE
Luoghi da esplorare, conoscere, ammirare e soprattutto promuovere. Uno tra questi, per tutti gli amanti del cinema e della lettura, è la Biblioteca Luigi Chiarini a Roma. Situata presso il rinomatissimo Centro sperimentale di cinematografia – Cineteca nazionale (via Tuscolana, 1524), la Biblioteca Chiarini sorge in origine, tra le mura che da sempre conservano e preservano il cinema italiano, con l’obiettivo di custodire documentazioni, materiali cartacei e volumi riguardanti la Settima Arte. Ma la Biblioteca Chiarini segue un singolare percorso e, da marzo 2003, si trasforma da luogo di conservazione a vero e proprio centro di ricerca e consultazione aperto al pubblico.
Un percorso reso possibile grazie all’accurato lavoro di spoglio e archiviazione delle riviste di cinema, alla realizzazione di un Soggettario specialistico, alla creazione di una Biblioteca digitale mediante l’archiviazione ottico-digitale di periodici e volumi di pregio, al progressivo arricchimento dei fondi archivistici in cui sono conservate rare sceneggiature dattiloscritte acquisite per deposito di legge e preziosi, in quanto unici, materiali di documentazione.Ciò si è concretizzato grazie al potenziamento del servizio di reference, espletato con cura ed efficienza, e all’ampliamento di tutti i servizi al pubblico e delle attività di promozione culturale di cui sono esempio la cooperazione con istituzioni nazionali ed estere, la pubblicazione dei volumi della collana “Quaderni della Biblioteca Luigi Chiarini”, facenti parte del Book shop, costituito da una vasta gamma di offerte editoriali e, infine, l’organizzazione dell’iniziativa “Incontri in Biblioteca”. La Biblioteca è aperta al pubblico dal lunedì al venerdì, dalle 9.00 alle 16.30. Abbiamo avvicinato il direttore della Cineteca nazionale dott. Gabriele Antinolfi, che ci ha illustrato meglio il delicato compito di conservazione della CN – CSC.
Direttore Antinolfi, ci parli della divisione editoria della Cineteca nazionale.
Il settore editoria del CSC si occupa di pubblicazioni connesse con il lavoro della Cineteca nazionale. Ogni anno
seguiamo un accurato piano editoriale e le pubblicazioni, quasi sempre, supportano il restauro di una pellicola. Vantiamo diverse collane editoriali che hanno iniziato a seguire una linea meno accademica rispetto al passato. Questo anche per promuovere il vastissimo archivio fotografico del quale disponiamo.
Pubblicate anche un periodico
Sì, BiancoeNero. È la rivista per eccellenza del cinema italiano. È una pubblicazione prettamente accademica,
seppur, di recente, anch’essa ha subito qualche lieve modifica.
Ci parli della Biblioteca Chiarini
La Biblioteca Chiarini è di settore, tanto da essere forse la più importante a livello nazionale. È un punto di r
iferimento per molti allievi del CSC, studenti e appassionati di cinema, e di questo ne andiamo fieri.
La Cineteca nazionale offre anche opportunità di stage. È vero?
Assolutamente e questo vede ascritto a me un merito diretto. Ho aperto agli stageur. Premetto che valutiamo molto attentamente i CV dei ragazzi. A me interessa conoscere e, perché no, crescere assieme ai ragazzi. Di contro, agli stageur viene richiesto il massimo impegno. Ciò che più mi preme è che essi maturino le loro competenze e apprendano nozioni fondamentali, al fianco di professionisti.
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