Lo Zibaldone
Happy (Hippy) Family
“Col trottare del tempo, dentro di me sentivo ingigantirsi una strana massa scura: da un lato vedevo i miei genitori innamorati e felici, ed era a loro che desideravo ispirarmi, dall’altro non c’era mai nulla che mi facesse sentire bene nei panni di moglie, come fossi una cavalla selvatica con le briglie troppo tirate”.
La protagonista di Happy (Hippy) Family di Stefania Nascimbeni, edito da Morellini, in libreria dallo scorso 27 febbraio (274pp, 15,90 Euro) è una di noi. Poco più che trentenne, affetta da un disturbo alimentare, in terapia aveva compreso la fine del suo matrimonio. Con tutte le sue forze aveva provato a interpretare i panni di una geisha, ma il suo spirito da samurai era tornato a galla senza esitazione. E’ così che l’autrice ci conduce in una sorta di viaggio ‘on the road’ tra gli alti e bassi di una donna imperfetta e irrequieta costretta a ricominciare tutto. E’ così che dalla firma delle carte del divorzio, l’autrice ci accompagna verso un nuovo inizio. “Ero di nuovo single e piena di energie, non vedevo l’ora di rimettermi in pista, ubriacarmi con le amiche fino a perdere i sensi e mettere in agenda una costosissima vacanza alle Hawaii. Tuttavia le prime cose che feci con la mia supernuova vita ‘chiavi in mano’ furono: vendere la macchina e usare i soldi per pagarmi la baby-sitter, cercare un lavoro e collezionare Punti Fragola.”
Stefania Nascimbeni con questo libro, leggero e ironico, in una narrazione in prima persona ci racconta le donne, le loro fragilità, ma anche la loro grande capacità di tornare a sorridere.
Con una narrazione ben strutturata e accattivante, l’autrice affronta temi cruciali: il matrimonio, l’anoressia, la disperata ricerca di un lavoro, la difficoltà di farcela, sola e con un figlio piccolo, i tanti casi umani che fanno capolino nella sua nuova vita. E una famiglia allargata e un po’ sopra le righe che si rivela in fondo una grande risorsa. Un racconto bellissimo e coinvolgente capace di suscitare riso e pianto nel volgere di poche righe, ma soprattutto una grande iniezione di coraggio. Perché per essere felici bisogna innanzitutto imparare ad essere se stessi.

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