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Anno nuovo vita nuova per i Grandi del ‘900
Dal primo gennaio molti libri scritti nel Novecento hanno perso il diritto d’autore che li legava alle case editrici e agli eredi, diventando di pubblico dominio e soprattutto liberi di assumere una nuova vita. A capodanno del 2019 è scaduta la proroga che allungava il copyright di venti anni, da 75 a 95 anni dalla pubblicazione, delle opere pubblicate tra il 1923 e il 1977. Si potranno dunque creare nuove opere basate sui classici senza infrangere la temuta legge sul copyright. Libri di autori come Marcel Proust, Thomas Mann, Agatha Christie e D.H. Lawrence oppure le composizioni di Bela Bartok sono entrate di fatto nel pubblico dominio e potranno essere riprodotti in audiolibro o in digitale su Amazon, in formato cartaceo o adattati per il teatro e il cinema senza alcun problema di diritti d’autore.
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