Musica
Gli ultimi giorni di Jimi Hendrix
Credo che sulla figura di Jimi Hedrix si sia scritto tutto e di più data la levatura del personaggio e dell’artista: una vera e propria meteora nell’immenso panorama della musica nel mondo, precipuamente degli anni Sessanta, di cui inevitabilmente è stato il musicista simbolo. A descrivere le sue peripezie, diciamo, conclusive della sua breve ma intensissima esistenza, sono due ‘hendrixiani doc’, che da illotempore hanno seguito le vicende temporali e artistiche del chitarrista di Seattle. Con un’accorata e minuziosa prefazione di suo fratello Leon, il libro ripercorre le fasi terminali della carriera di un musicista che ha incarnato un tratto ineliminabile, ovvero quella sensazione di rincorsa creativa che sembrava aver impressa al pianeta un’accelerazione temporale. Quindi gli autori ripercorrono i tour di quel 1970 che stroncò definitivamente la carriera e la vita di Hendrix, a partire dall’agosto svedese per finire all’ottobre a Londra in cui si celebrò il funerale della sua morte: una morte avvolta da misteri e congetture, versioni contraddittorie e ipotesi fasulle su cui Gentile e Crema cercano di fare luce. Gli autori hanno indagato sull’Hendrix privato, vittima anche delle sue debolezze e i suoi voli pindarici, tra dubbi e aspirazioni, in una carrellata temporale alquanto minuziosa sotto il profilo squisitamente cronologico dando così una fotografia dei suoi «voli» solistici che sembravano disegnare un confine mobile, che sfuggivano ai consueti piani narrativi della musica, imponendo continui slittamenti prospettici a colpi di invenzioni, il suo furore creativo, le visioni folgoranti, sempre «in fuga», in perenne doppiaggio di sé: una spirale avvolgente e proteiforme che stentava a ridursi al «taglio» di una canzone, somigliando piuttosto a un work in progress ricchissimo di sfaccettature.
È rilevante sottolineare che quando la morte lo colse in quel 1970, Hendrix non era più il prestigioso rappresentante di una comunità e dei suoi ideali, rivelandosi un musicista solo, visionario, creativo, pronto a volare ancora più in alto, e a bruciarsi le ali con ignote prospettive, capace di abbandonare anche quel rock che gli aveva dato energia, denaro, successo, distrutto dagli eccessi, dalla droga, sempre teso nel disperato tentativo di non replicare se stesso di fronte a follie adoranti che gli chiedevano prove della sua immensa grandezza.
Enzo Gentile, Roberto Crema
The story of life – Gli ultimi giorni di Jimi Hendrix
Baldini & Castoldi, Milano 2020
pagg. 321 – €. 20,00
di Gildo De Stefano
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