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Musica

Giuseppe Di Stefano (Zecchini Editore): la vita e la voce di uno dei più grandi tenori di sempre

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Da destra: Giuseppe Di Stefano nel 1955 con Maria Callas, il maestro Carlo Maria Giulini e il baritono Ettore Bastiani, protagonisti della storica “Traviata” alla Scala

Non sono molte le monografie in lingua italiana dedicate al tenore Giuseppe Di Stefano, e soprattutto non ne esistono di recenti: Zecchini Editore dedica un volume della collana “Grandi Voci” proprio a lui, che è stato uno dei più grandi tenori del XX secolo. Il libro è scritto dall’esperto musicologo Gianni Gori e ripercorre le vicende artistiche, vocali e umane di “Pippo” Di Stefano, cantante molto amato dal pubblico e anche da Luciano Pavarotti che disse di lui: “Il mio idolo è Giuseppe Di Stefano; lo amai ancor più di Beniamino Gigli e questo mi costò addirittura, per l’unica volta in vita mia, uno schiaffo da mio padre (anche lui cantante lirico, ndr), che continuò a preferirgli Gigli”.

Nato nel 1921 in provincia di Catania, Pippo visse l’infanzia e la giovinezza a Milano e nel 1938, appena diciassettenne, vinse il primo concorso di canto a Firenze.  Arruolatosi nell’esercito durante la II guerra mondiale, sfuggì allo sterminio del suo reggimento in Russia trascorrendo l’ultima parte della guerra in Svizzera dove si esibiva presso la radio con brani lirici e canzoni.

Il debutto nel teatro lirico avvenne nel 1946 a Reggio Emilia, dove cantò come protagonista di Manon: fu questo l’inizio di una intensa e sfolgorante carriera, presto anche a livello internazionale. Il sodalizio artistico con Maria Callas iniziò nel 1951 con una Traviata in Brasile diretta da Tullio Serafin;  la carriera di Pippo proseguì poi nei maggiori teatri del mondo: da Vienna a Buenos Aires, da Parigi a Rio de Janeiro, da San Francisco a Chicago, e naturalmente anche nei più prestigiosi palcoscenici italiani, primo tra tutti La Scala. Tra le numerose partner sulla scena, oltre alla Callas, ebbe altri grandi nomi come Giulietta Simionato e Renata Tebaldi, e lavorò con personaggi del calibro di Karajan e Visconti.

Il libro edito da Zecchini ha come sottotitolo “Voglio una vita che non sia mai tardi”, una frase che richiama lo spirito irrequieto ed appassionato del tenore, sulla scena e nella vita. Il timbro inconfondibile, la chiarissima dizione e l’interpretazione impetuosa sono solo alcune delle caratteristiche che hanno fatto di Di Stefano un artista indimenticabile.

Il volume, molto ben curato (tra l’altro ogni capitolo ha come titolo/incipit una frase o un riferimento a canzoni dell’epoca di Di Stefano o del nostro, in omaggio alla “leggerezza” e al senso di giovinezza che ha caratterizzato tutta la vita del tenore) è corredato da un apparato fotografico, da una discografia consigliata (molto utile in considerazione del fatto che Di Stefano affrontò un repertorio molto vasto data la sua versatilità ed ecletticità, e che esistono innumerevoli registrazioni e versioni) e dal repertorio completo.

www.zecchini.com

 

Gianni Gori
Giuseppe Di Stefano
Voglio una vita che non sia mai tardi

Zecchini Editore, 2017
pag. XIV+170, euro 20,00

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