Fumetti
Giorni felici
di Augusto Ficele
Il clamoroso successo di Cheese nel 2019, la graphic novel che mise in luce la giovane esordiente Giulia Spagnulo, classe 1996, in arte Zuzu, ritenuta dalla stampa come una delle autrici più talentuose in circolazione, la colse così di sorpresa tanto da farle pensare forse, con sommersa ansia, che, adattando un verso celebre di un brano di Caparezza, “il secondo fumetto è sempre il più difficile nella carriera di un artista”. Ecco, dunque, da poco più di un mese, Giorni Felici, in cui c’è Claudia che vive e ferisce, ama e s’inabissa, si alza in volo e plana, tra strazi emotivi e torsioni del fantastico che si sovrappongono al piano del reale, mentre si prepara a interpretare il ruolo di Winnie dei Giorni Felici di Beckett per un provino. Si possono contare i giorni felici? Si possono fissare su qualche calendario che balbetta alla prima folata di vento? La risposta si può cercare nelle ultime vignette, quando Zuzu fa dialogare due pietre perché è ingiusto escludere l’ipotesi che delle rocce compatte possano parlare di sentimenti. L’unica certezza è che “i momenti felici quando passano sono quelli che fanno più male” soprattutto quando Claudia si trasforma in una specie di lamia, non per succhiare il sangue altrui, ma per ritrovarselo addosso, come prova tangibile di una deriva da cui fiorisce un’educazione amorosa. Non è tra le priorità considerare questo fumetto già un classico o un riferimento solido per la generazione X, è importante invece sottolineare che, alla fine di questa lettura, fai un buco al centro alla condizione di personale immobilità, comprendi che il transito del dolore è l’orgasmo più durevole, è l’affondo più risoluto, perché la felicità non pianifica il proprio arrivo, non viene mai verbalizzata, fa paura e monta sopra di te all’improvviso, coprendoti gli occhi, chiedendoti: “indovina chi sono?”.
Giorni Felici
Zuzu
Coconino Press, 2021
pp. 448 euro 25,00
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