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Lo Zibaldone

George Best, l’immortale

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Wembley, 29 Maggio 1968, Manchester United contro Benfica. Uno stupendo gol nei tempi supplementari di George Best fa crollare definitivamente la squadra lusitana del leggendario Eusebio e consegna la Coppa Campioni ai ‘Red Devils’. In quel momento inizia la leggenda di George Best, uno dei più grandi calciatori di sempre. Dopo la vittoria, arriva anche il Pallone d’oro. E la notorietà. Lo chiamavano il “Quinto Beatle”. Era affascinante, sfacciato, «bello come un attore di Hollywood», idolatrato dal pubblico femminile. Ma soprattutto, uno dei più grandi calciatori di sempre. Lanciandola con la punta del piede, era capace di infilarsi una monetina nel taschino della giacca. Una volta segnò due reti indossando uno scarpino solo. Un talento unico, inarrivabile che però avrebbe dovuto fare presto i conti con i propri demoni personali. Quei trionfi segnarono infatti l’apice e l’inizio del declino di Best, dell’atleta come dell’uomo, risucchiato troppo presto nella spirale dell’alcolismo e di una spropositata celebrità. Basandosi su materiali d’archivio mai utilizzati prima, Duncan Hamilton, in questo stupendo George Best, l’immortale (66thand2.com Editrice, 498 pp, euro 25,00) ripercorre la parabola tragica del campione britannico, dall’infanzia nei sobborghi di Belfast alle imprese con la maglia del Manchester United allenata dal mitico Busby, fino alla sua prematura scomparsa, raccontandoci come un esile ragazzino irlandese sia riuscito a diventare, nel giro di poche folgoranti stagioni, il calciatore più forte del pianeta. Il volume è impreziosito da una ricca e approfondita bibliografia, da un inserto fotografico e dal dettaglio di tutte le partite disputate da Best per il Manchester United, l’Irlanda del Nord e gli altri club per cui militò nel corso della sua carriera. “Ho speso molti soldi per alcol, donne e macchine veloci. Il resto l’ho sperperato” affermò una volta George Best. Una vita fatta di eccessi, sregolatezza e follie. Ma con la consapevolezza di essere stato uno dei calciatori più forti di tutti i tempi.


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