Lo Zibaldone
Galateo della corrispondenza
di Anna Rita Guaitoli
Credevate davvero che tutto fosse diventato virtuale? Che si scrivesse solo tramite la rete?
E se ci fosse bisogno di scrivere un invito per la cena? Poco probabile, direte voi. E, forse, è anche infrequente che ci si debba rivolgere ad una alta carica dello Stato.
Però: un biglietto da visita, un invito per un evento, o una targa a ricordo, una partecipazione per
battesimi, matrimoni e simili, queste occasioni, sì, sono nella possibile esperienza di tutti. Ed ecco i dubbi: quale carta? Quale inchiostro? Come disporre il testo? Come mettere la data? Come concludere?
Niente paura. Questo prezioso libretto, risponde a tutte le domande possibili (e impossibili) che vi vengono in mente. C’è addirittura un “frasario”, quasi da “Segretario galante”, che gli autori invitano a saccheggiare: per accompagnare un regalo, per ringraziare, per gli auguri, per il cordoglio…
E comunque, ci ricordano, anche utilizzando le mail o sms, c’è sempre un modo in cui è giusto scrivere: rispettare una forma (i congiuntivi, possibilmente; di certo maiuscole e punteggiatura) significa, ancora una volta, rispettare l’altro; e, in fin dei conti, rispettare se stessi.
Al di là dell’aspetto pragmatico, pure così interessante, questo libro si fa speciale – e particolarmente gradito a chi sta scrivendo – per la sollecitazione che si ripete nei diversi capitoli, sin dall’inizio: che non si dimentichi, nemmeno oggi, l’importanza della materialità della carta, e della penna. Dal loro ‘incontro’ nasce quel tracciato grafico che ci mette immediatamente in contatto con chi quel tracciato ha organizzato, permettendo di attivare una comunicazione profonda, fatta di emozioni che tornano, di ricordi che riaffiorano. Gli autori lo affermano: la “apertura di una lettera scritta con eleganza… è un vero piacere della vita, come il profumo del caffè al mattino”. E l’arrivo di una cartolina firmata “sarà apprezzato come un inaspettato regalo”.
Dimenticavo. Per la tranquillità di tutti, c’è anche una ampia casistica su come, e se, usare il femminile: articolo o coniugazione del nome. O buon senso.
M. D’Andrea, L. Pranzetti Lombardini,
Galateo della corrispondenza. Strumenti, stili e formule di scrittura pubblica e privata, ed. Gribaudo, Milano, 2015
pagg. 187, 12,90 euro

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