Fumetti
Funny Things – Una biografia a strisce su Charles M. Schulz
di Gordiano Lupi
Luca Debus e Francesco Matteuzzi sceneggiano per strisce quotidiane e per tavole domenicali (con la stessa struttura dei Peanuts: sei strisce e una tavola) la vita di Charles M. Schulz, geniale figlio di un barbiere tedesco e di una casalinga norvegese. Tutto nasce da Saint Paul e dal giornale locale, da una striscia intitolata Li’l Folks, dal 1950 al 2000 evoluta con il titolo di Peanuts (che al suo autore non piaceva) e pubblicata da giornali e riviste di tutto il mondo. Peanuts era la sezione del teatro che conteneva i posti riservati ai bambini, Schulz riteneva che il nome non desse dignità alla striscia, non pensata per i più piccoli ma destinata a un pubblico adulto. Il libro rende giustizia a un autore – letteratura pura a mio parere, confortato da Umberto Eco e da Oreste Del Buono – di un fumetto che ho conosciuto nel 1965, tra le pagine di una grande rivista (ai tempi) che comprava mio padre: Linus. Ricordo che lui amava i Peanuts, ci sorrideva, me li consigliava, ma io non li capivo perché avevo solo cinque anni, mi sembravano avventure senza senso e invece (crescendo) ho capito che spiegavano il senso della vita, che ridendo e scherzando dicevano un sacco di verità (ridendo castigat mores) su di noi, su come siamo fatti, sulle nostre aspirazioni e frustrazioni. Un grande libro quello di Becco Giallo, ben 435 pagine in formato rettangolare (per rispettare le strisce), rilegato, con tavole domenicali a colori, dal prezzo non contenuto, giustificato da un volume di pregio. Debus e Matteuzzi fanno capire, se mai ce ne fosse stato bisogno, che Charlie Brown sono io, come diceva Flaubert a proposito di Madame Bovary. Tutto il mondo interiore di Schulz, le esperienze passate, i ricordi, gli errori, le frustrazioni e i fallimenti sono la materia prima per costruire una striscia che diventa la sua vita, sconfessando il detto del mondo dello spettacolo che recita Non lavorare mai con cani e bambini. L’oggetto magico esplode tra le mani del creatore: calendari, gadget, libri, televisione, musical, persino cinema, al punto che serve un aiuto ma non deve comparire, persino lavori collaterali scritti dall’autore e disegnati da altri collaboratori devono avere la sola firma di Schulz (per vendere). Una striscia nata nel 1950 che muore nel 2000 con la scomparsa di Charles M. Schulz, malato di tumore al colon, vittima di un’ischemia che negli ultimi due anni di vita non gli permette di disegnare. Diceva Schulz: “Scrivo piccole storie che hanno come tema le ansie dell’uomo, disegno ogni giorno la stessa cosa e cerco di non ripetermi, se non nello schema fisso e nelle caratteristiche dei personaggi. Tutto il resto viene dai ricordi, le cose migliori provengono dal mio mondo interiore, forse perché per me è più interessante di quel che accade all’esterno”. Un libro prezioso che i due autori italiani scrivono senza aver mai conosciuto Schulz, se non dalle sue opere, anche se il creatore di Peanuts diceva che leggere le avventure di Snoopy, Lucy, Linus, Franklyn, Piperita Patty e Charlie Brown era il modo migliore per conoscerlo a fondo. Luca Debus e Francesco Matteuzzi entrano nel mondo di Schulz e lo riproducono a fumetti, con lo stesso tono e identica cadenza delle strisce dei Peanuts. A mio parere riescono in un’impresa quasi impossibile e meriterebbero un premio per aver rispettato un fumetto storico e aver raccontato così bene la vita di un grande autore della letteratura .
Luca Debus & Francesco Matteuzzi
Funny Things
Una biografia a strisce su Charles M. Schulz
Becco Giallo – Pag. 435 – Euro 37
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