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Francesco Vito Ciaravino presenta l’opera “Il Geco e il Girasole”

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«Estraggo lungo la costa granelli microscopici da lanciare stupidamente dentro l’acqua. Necessito della tua pelle per non smarrirmi nei tifoni che trattengo. Probabilmente preferiresti isolarti ma ti assicuro che troverò nuovi modi per custodirci: ci salveremo naufragando»: nella raccolta di poesie “Il Geco e il Girasole” di Francesco Vito Ciaravino si esprime un romanticismo struggente, raccontando l’amore con parole delicate e presentando un dialogo immaginario tra due amanti che si sono trovati, per poi infine perdersi. L’autore descrive in versi l’evoluzione di una relazione amorosa, fatta di stupore, di passione, di conoscenza reciproca, di accettazione, di scontri, e ancora di lacrime, di incomprensioni, e a volte di addii. Il poeta parla del rischio d’amare, perché questo sentimento può essere miele ma anche fiele; in queste liriche profondamente autobiografiche si narra di una sofferenza che è nata dopo aver provato un amore folle, un’affinità elettiva unica: l’autore si domanda quindi se questa relazione possa tornare a rinascere un giorno, se possa seguire la strada del ritorno. Francesco Vito Ciaravino presenta un’opera molto intima e intrisa di sentimento, frutto di un percorso che a un certo punto si è concluso, ma che ha lasciato strascichi che permangono intensi e brucianti nella sua mente e nel suo cuore – «Non ho saputo mantenere il giuramento alla distanza. Qualsiasi racconto mi riporta a quell’espressione candida che vesti e alla fine non ho dominato il silenzio che avrei dovuto impormi. Non ho potuto fare a meno di spezzarmi ciclicamente. Non ho saputo fermarmi. Non so fermarmi. La mia gabbia è il mio cervello». “Il Geco e il Girasole” è un’emozionante raccolta poetica in cui è molto facile immedesimarsi nei dolori del giovane poeta: chiunque ha vissuto un amore travagliato, si è tormentato per giorni, mesi, forse anni nell’ipotizzare scelte diverse, nello sviscerare cosa si è sbagliato – «Analizzo e porto a galla colpe autoinflitte. Per questo impormi la fallibilità non mi consola. Il tarlo su come tu scelga di proseguire il cammino in solitaria irrompe pesante» – e nel sognare di avere una seconda possibilità per amare. L’opera è rivolta sicuramente ai romantici e a chi in particolare cerca risposte ai suoi dubbi amletici sull’amore: la qualità più preziosa della poesia è spesso proprio quella di tentare di offrire risposte che possano consolare, di guarire dalle pene del cuore o comunque di alleviarle un po’, e di riuscire a far osservare le cose da una diversa e più rosea prospettiva.

Casa Editrice: G.C.L. Edizioni

Genere: Raccolta poetica

Pagine: 116

Codice ISBN: 979-12-81491-82-3

 

 

 

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