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Flavio Lucibello presenta il romanzo “Il suo nome era Vladimiro. Alla ricerca del lupo cerviero”.

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2 anni ago

16 Febbraio 2023

“Il suo nome era Vladimiro. Alla ricerca del lupo cerviero” di Flavio Lucibello è un emozionante romanzo narrato in prima persona da uno dei due protagonisti, Giulio, un etologo e ricercatore universitario incaricato di fare uno studio sulla possibile reintroduzione della lince nell’Appennino abruzzese. Arriva quindi nel paesino di Fosso Ombroso, dove comincia a fare un campionamento sistematico e a monitorare la fauna del luogo – «La raccolta degli escrementi, di altri campioni biologici e il ritrovamento delle tracce degli animali che frequentavano quel territorio erano i primi fondamentali passi per avviare una campagna di reintroduzione di una specie autoctona ma scomparsa da tempo da quel luogo come la lince. Questo studio era indispensabile per valutare l’impatto che avrebbe potuto avere sull’ecosistema e la stessa possibilità di sopravvivenza della specie». Un giorno, mentre si sta recando verso il luogo prescelto per la raccolta dei suoi campioni, Giulio passa vicino alla casa di un uomo: è Vladimiro, un sessantenne solitario, l’unico ad aver deciso di non abbandonare il paese ormai disabitato in cui risiede, come invece avevano fatto gli altri abitanti per trasferirsi più in basso, nelle case nuove, più calde e ospitali e collegate alla via provinciale. Vladimiro vive con il suo pastore abruzzese, Annibale, e all’inizio si presenta a Giulio in modo brusco: il giovane, infatti, lo reputa burbero e laconico, anche se poi, con il trascorrere del tempo, capisce quanto invece quell’omone dai lunghi capelli bianchi e dalla barba candida sia in realtà di natura amabile, e forse anche fragile. Flavio Lucibello narra della nascita della profonda amicizia tra Giulio e Vladimiro: insieme esplorano la montagna e il più anziano insegna molte cose al giovane, dimostrando di avere una grande conoscenza del territorio e degli animali che ci vivono, soprattutto dei lupi. Vladimiro spiega a Giulio che la lince in realtà non è mai scomparsa in quei luoghi, come invece afferma la comunità scientifica, e che dalle sue parti essa è conosciuta con il nome di lupo cerviero, considerato uno spirito dei boschi. Tra avventurose escursioni, avvistamenti sorprendenti e dolorose confessioni di Vladimiro sul suo passato, Giulio comincia a riflettere sulla sua esistenza: egli è forse molto più simile al suo nuovo amico di quanto potesse mai immaginare, e inizia a pensare che quell’incontro sia stato deciso dal destino e che sia un’occasione preziosa per cambiare vita, non solo per lui ma anche per il solitario e tormentato Vladimiro.