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Inchieste

Figli rubati

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di Lorenzo Pellegrini

Il tragico “già visto” documentato da decine di testimonianze, film, libri e interviste su rapimenti, torture  e omicidi  avvenuti negli anni delle dittature in  America Latina, riappare continuamente, quasi a voler esorcizzare la possibilità che certe cose si possano dimenticare.

“Libro inchiesta”: è la definizione di Martin Almada, “Eroe civile del Paraguay” e scopritore nel 1992 dei documenti relativi al “Piano Condor”, l’operazione politica e militare in chiave anticomunista partita negli anni ’70, sotto la regia degli Stati Uniti.

Le vittime sono gli esponenti della sinistra politica, ma anche studenti, intellettuali e persone comuni, pur solo sospettate  di essere in qualche modo coinvolte o contigue agli ambienti della opposizione militante, oppure di essere in possesso di informazioni “utili”. Si parla di diverse migliaia di persone imprigionate,torturate, fatte sparire.

Federico Tulli non propone la solita denuncia o interpretazioni originali, ma introduce il tema, meno studiato, dei bambini nati dalle donne prigioniere dei regimi.

Una pratica ingegnosa, crudele e remunerativa, che consisteva nel far partorire le donne nelle carceri per poi  dare i piccoli in adozione a famiglie compiacenti. Le madri, venivano metodicamente fatte sparire ed uccise, sempre con metodi spaventosi.

Tulli narra questi fatti senza offrire sconti, nemmeno per la Chiesa di Roma  cui attribuisce comportamenti ambigui se non conniventi.

L’Italia ha pagato un pesante tributo: solo in Argentina, tra il 1976 e il 1983 sono scomparsi circa mille cittadini italiani o di origini italiane, quasi senza che le autorità e i mezzi di informazione  agissero in modo efficace.

Secondo Estela Carlotto, una delle “nonne de Plaza de Mayo”, celebre per le battaglie che porta avanti per chiedere giustizia e dire al mondo cosa è successo in quegli anni cruciali, in Italia potrebbero vivere attualmente almeno settanta degli oltre cinquecento figli di “desaparecidos”. Di questi, fino ad ora ne sono stati ritrovati  con sicurezza 116, in 30 anni.

Il fenomeno delle adozioni è stato molto diffuso anche nel corso della dittatura di Francisco Franco (1939-1975); si è calcolato che i bambini che hanno subito questa sorte sono stati circa trecentomila, per cui “la Spagna è stata per decenni una sorta di supermercato mondiale della compravendita di neonati.”

Questi argomenti conservano una loro enorme attualità in quanto proprio in questi giorni si è concluso nell’aula bunker del carcere di Rebibbia il processo per le stragi di italiani in Bolivia, Uruguay, Cile e Argentina, con otto ergastoli, diciannove assoluzioni e sei non luogo a procedere per la sopraggiunta morte degli imputati.

 

Federico Tulli

Figli rubati – L’Italia, la Chiesa e i desaparecidos

L’asino d’oro, 2016

pp.162, Euro 12,00

 

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