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“FESTIVAL DELLE LETTERATURE MIGRANTI” A PALERMO: UN EVENTO PER RICORDARE IL PASSATO E CAPIRE LA NOSTRA EPOCA
Dal 9 al 13 agosto nella città di Palermo si terrà il “Festival delle Letterature Migranti”. Un evento che in questa sua quinìta edizione verterà su due temi centrali: “Ultimanza”, parola che cerca di definire un’epoca, quella in cui stiamo vivendo, dove corriamo il rischio di bruciare le risorse vitali del pianeta e di interrompere i processi di trasmissione culturale. “Ultimanza”, ancora, come esigenza di riavvolgere il nastro, di calarsi nei panni degli ultimi e assumere il loro sguardo per riuscire a leggere il presente con lenti nuove; poi 1492/1942 due date cruciali per la storia europea: nel 1492, Ferdinando e Isabella, sovrani di Spagna e di Sicilia, emanano l’editto di espulsione degli ebrei dal Regno, proprio come nel 1942, riuniti in una villa sul lago di Wannsee, a Berlino, un gruppo di gerarchi nazisti, tra i quali Heydrich e Eichmann, mettono a punto la “Soluzione finale” del problema ebraico.
Anche per questo il festival verrà dedicato a Primo Levi nel centenario dalla nascita, ma anche a due intellettuali siciliani scomparsi di recente: Andrea Camilleri e Sebastiano Tusa.
Il programma è ricco e pieno di appuntamenti da non perdere: si prevedono oltre 100 personalità protagoniste di questa quinta edizione, 30 autori tra giornalisti, scrittori, traduttori e saggisti e 1000 studenti di ogni età – dalla scuola dell’infanzia ai banchi dell’Università – ai quali saranno dedicati incontri, laboratori e seminari. Ognuna di queste personalità sarà fondamentale per lo sviluppo delle cinque sezioni del festival: letteratura, arti visive, cinema, teatro e musica.
Tra gli autori che saranno presenti ritroviamo: Anthony Cartwright, che cala “Il Taglio” (66thand2nd) nella Brexit vista dalla working class di una città industriale; la turca Ece Temelkuran, scrittrice e commentatrice che, nel suo “Come sfasciare un paese in sette mosse – La via che porta dal populismo alla dittatura” (Bollati Boringhieri), riflette e narra del modo in cui una nazione può, in breve tempo, sullo scivolo del populismo, finire nel baratro del totalitarismo; Leila Karami, studiosa del pensiero islamico e della storia delle donne nei paesi musulmani; Annalisa Camilli, giornalista di Internazionale esperta in questioni migratorie; Shahram Khosravi, antropologo iraniano autore di “Io sono confine” (Elèuthera), una riflessione sulla natura dei confini fisici e immaginari, prendendo le mosse da un’esperienza di migrazione illegale vissuta in prima persona; Alia Malek, americana di origini siriane, ex avvocato per i diritti civili, parteciperà al festival col libro autobiografico “Il Paese che era la nostra casa” (Enrico Damiani ed.) storia della Siria sullo sfondo della vicenda dei genitori, emigrati in America per sfuggire al regime di Assad, prima che lei nascesse. Ma anche l’artista, attivista e autore di graphic journalism Gianluca Costantini che racconterà il festival giorno per giorno con i suoi disegni che saranno postati su twitter (@channeldraw) e su tutti i canali social di FLM.
L’incontro inaugurale del Festival si è tenuto il 9 ottobre a Villa Trabia dove entrerà in funzione la Casa delle Letterature che, annunciata nella scorsa edizione, diverrà presto un luogo aperto a cittadini, scrittori e traduttori della città, dell’Isola e dell’area euro-mediterranea.
Ad introdurre e chiudere l’edizione di quest’anno, ampliandone i confini temporali saranno invece due appuntamenti della sezione arti visive curata da Agata Polizzi e dal titolo orienteXpress. Nei giorni scorsi ha preso il via e diventerà sempre più visibile, la collettiva X che vede impegnati artisti di primo piano e gruppi emergenti in un’innovativa operazione di arte urbana che scardina i codici narrativi di numerosi spazi per trasformare la città in una galleria en plein air: cartelloni utilizzati abitualmente per la pubblicità diventano piattaforme di una sala espositiva diffusa e ponte narrativo tra centro e periferie di Palermo.
Gli incontri si svolgeranno un pò in giro per la città di Palermo, ma si terranno principalmente presso Museo archeologico “Antonio Salinas”, ma anche al Centro sperimentale di cinematografia ai Cantieri Culturali della Zisa, al Teatro Biondo, al Palazzo Branciforte, sede della Fondazione Sicilia, al Conservatorio Scarlatti, a Villa Trabia, a Le Cattive e alle sedi di associazioni e centri educativi sparsi sul territorio.
L’evento è promosso dall’Associazione Festival delle Letterature Migranti insieme al Comune di Palermo, alla Regione, all’Università degli Studi di Palermo e a numerosi enti pubblici e privati e diretto dal giornalista e scrittore Davide Camarrone.
Proprio lui ha dichiarato : “Il Festival delle Letterature Migranti proporrà una lettura originale del nostro tempo. Il termine migrazioni riguarda tanto gli spostamenti fisici quanto il dialogo tra idee, culture e forme espressive. Migrazioni è un termine che dice del Contemporaneo. Palermo è luogo di attraversamenti e non teme il futuro. Chi ha storia non ha paura. Il programma di quest’anno offre molti spunti. Tanti autori capaci di raccontarci l’Europa, il Mediterraneo”.
Martina Pia Picariello
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