Narrativa
Federica Introna: “La Congiura”
Federica Introna è nata e vive a Bari. Ha pubblicato diversi saggi, fra i quali si ricorda “La retorica nell’antica Roma” (Carocci, 2008). Alla passione per la cultura classica unisce quella per la poesia, a cui si dedica da sempre come esigenza vitale dell’anima. Ha pubblicato le sillogi “Terre di Sole” (Il filo, 2007) e “Sull’orlo del cerchio” (Stilo Editrice, 2014). Nel 2016 ha esordito nella narrativa vincendo il Premio Nazionale Ilmioesordio con il romanzo storico “La Congiura” (Newton Compton Editori, 2017).
«Ci presenti il tuo romanzo storico La congiura?».
Il romanzo è nato leggendo le pagine degli “Annales” di Tacito dedicate a quella che è passata alla storia come la congiura di Pisone ordita a Baia, la località termale nei campi Flegrei. In realtà, fra i vari personaggi a cospirare contro l’imperatore Nerone c’era anche una donna: ebbe un ruolo chiave, riconosciuto ed elogiato dal grande storiografo latino. Da quelle poche righe ho elaborato la vicenda di Epicari, una liberta ossia un’ex schiava, donna di umili origini, quindi, ma educata ai migliori valori della società antica, quei valori che gli aristocratici e i cavalieri sanno nominare nei loro discorsi, ma che non riescono più a incarnare nelle loro vite. Un omicidio misterioso, inoltre, complicherà ulteriormente la realizzazione del piano e svelerà il cuore e l’ambizione sfrenata di molti congiurati.
«Cosa ti ha affascinata della figura della liberta Epicari? Quanto di vero c’è nella sua caratterizzazione e nella sua storia, e quanto invece è pura invenzione?».
Ha dentro il fuoco di chi combatte sino alla fine per gli ideali in cui crede, quella spinta che ormai manca agli aristocratici e ai cavalieri della sua cerchia, e, pur fra gli errori e le cadute che costellano il suo difficile percorso, saprà evolversi e compiere gesta straordinarie. I dati fondamentali su di lei, la sua condizione di liberta, il ruolo attivo che giocò nella congiura e la sua fine, sono desunti dalle fonti, invece il cammino interiore che ha compiuto è la parte che ho cercato di ricostruire con l’immaginazione del romanziere, ma sempre mantenendomi nei limiti del verosimile.
«Ammetto che ho un debole per l’ambiguo comandante della flotta romana Volusio Proculo: un personaggio tormentato e chiaroscurale, un esempio di umana debolezza ma anche di possibilità di riscatto. Come lo descriverebbe la sua autrice?».
Non sei l’unica… affascina anche me! Volusio Proculo è l’uomo di cui tendenzialmente ogni donna s’innamora, pentendosene… Non ha altra legge se non il suo ego ipertrofico, ma sa come farsi ben volere. Nel corso del romanzo svelerà il suo passato difficile e maturerà anche lui.
«Qual è stato il momento del romanzo che ti è costato più coinvolgimento emotivo, e per il quale è stata difficile ogni singola parola spesa per descriverlo?».
Nel romanzo ci sono due scene di stupro, hanno dinamiche differenti ma è stato doloroso scrivere entrambe perché bisogna assumere entrambi gli sguardi, quello del carnefice e quello della vittima.
«Il tuo romanzo assume un valore importante per quanto riguarda il discorso legato al femminismo che, se da una parte rischia di prendere derive troppo estremiste, dall’altra sta portando avanti una fondamentale battaglia affinché le donne possano sentirsi libere di essere ciò che vogliono, avendo gli stessi diritti degli uomini. Epicari incarna esattamente l’idea di donna coraggiosa e libera, che non ha paura di confrontarsi con una società maschilista, forte della sua scelta di combattere per l’affermazione della propria identità. È questo uno dei messaggi che hai voluto trasmettere ai lettori della tua opera?».
Sì, “La Congiura” ha certo anche questo messaggio. Io credo che non bisogna mai abbassare la guardia: non è vero che ormai la donna si è affrancata da qualsiasi pregiudizio e vincolo della società patriarcale e maschilista, c’è ancora tanta strada da fare in ogni campo perché le venga riconosciuto lo stesso rispetto e gli stessi diritti degli uomini.
«Storia antica e donne coraggiose. Quale altra figura femminile che ha lasciato un segno nel tempo ti piacerebbe indagare in una tua prossima opera?».
Il mio prossimo romanzo è incentrato su Zenobia, una figura che differisce da Epicari per ceto, ruolo, provenienza: è la regina di Palmira. Tuttavia nel coraggio, nell’ indipendenza e nella capacità di lottare le è indubbiamente molto simile.
«Il tuo romanzo si presterebbe bene a una trasposizione cinematografica. Entriamo nel regno dell’immaginazione, che ogni scrittore conosce bene: chi sarebbe il regista del film ispirato dal tuo libro, e quale attrice rivestirebbe il ruolo di Epicari?».
E allora sogniamo: Riddle Scott o Steven Spielberg, che darebbero letture diverse del romanzo ma sarebbero entrambi in grado di valorizzarne le potenzialità drammatiche sullo schermo. Nel ruolo di Epicari sarebbe perfetta la nostra Serena Rossi. Antonella Quaglia
Autore: Federica Introna
Genere: Romanzo storico
Casa Editrice: Newton Compton Editori
Collana: Nuova Narrativa Newton
Pagine: 252
Prezzo: 9,90 €
Codice ISBN: 978-88-227-04-191
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