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Lo Zibaldone

Famiglia e consumi: pubblicità anni ‘50

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di Federico Mussano

Anno Santo, tema di attualità: nel 1950 il Cherry Reatto veniva pubblicizzato in una confezione a forma di San Pietro e si leggeva “Soavi liquori in una Basilica di cristallo”. E, sempre in tema di alcolici, la pubblicità del Cynar non passava certo inosservata grazie all’illustrazione basata su un suggestivo chiaroscuro con campiture ad effetto tra cieli scuri solcati da scie di moderni velivoli e un’insegna al neon con bagliori tali da squarciare la notte: prima di leggere il celebre “contro il logorio della vita moderna” c’era un bodycopy che cominciava con “ormai nemmeno il prodotto voluttuario è più scelto a caso”. Già, le scelte non si fanno per caso: c’è la pubblicità che informa e orienta, c’erano (stiamo parlando dell’Italia appena uscita dalla seconda guerra mondiale, non ancora immersa nel boom degli anni Sessanta) l’entusiasmo e la voglia di costruire & ricostruire che a tale boom avrebbero condotto, c’è oggigiorno il libro di Mirko Ballotta e Stefano Bulgarelli, quest’ultimo studioso e storico di grafica e di pubblicità. Ballotta invece, da creatore dell’Archivio Storico Granata nonché storico del calcio, ha raccolto negli anni un’imponente collezione di quotidiani e riviste del Novecento e l’attenzione non gli è certo caduta solo sugli articoli dell’amato Torino: la dimensione pubblicitaria degli anni Cinquanta (e l’intersecarsi della pubblicità dell’epoca con il trinomio uomo / donna / bambino e con la scoperta delle suggestioni provenienti dai lontani, ma non più lontanissimi, Stati Uniti d’America) non gli è certo sfuggita e, assieme a Bulgarelli, ce la racconta con un’intensa esposizione ai miti dell’epoca.

Il titolo del volume richiama la pubblicità della Knorr: “è l’ora della spesa” è un headline rimarcato dal braccio della massaia (ma così elegante, “moderna” e disinvolta nel recare con sé la sporta che probabilmente non è massaia il termine più appropriato per definire questa signora in raffinata posa quasi oratoria) il quale precede una serie di considerazioni che, partendo da “scegliete il meglio” si sublima poi nel finale con “questi sono i famosi brodi svizzeri!”. Non gli Stati Uniti, né la Svizzera ma un ammiccamento alla Francia e ai suoi nomi (a un nome esotico nel contenere la ipsilon nel bel mezzo, ma facile da pronunciare con quella sequenza di sole cinque lettere sufficientemente vocaliche) con Royal, il budino che in una pubblicità mostrava un bambino beato nel dormire e nel sognare di diventare un calciatore famoso (“piccolo campione”, forte e robusto) e, a fianco, proponeva invece una bambina nel mondo dei sogni con la speranza di diventare étoile (“piccola ballerina”, forte e robusta). E intanto il papà si faceva la barba con la Lama Bartali, la “lama fuoriclasse”!

 

Mirko Ballotta, Stefano Bulgarelli

E’ l’ora della spesa

Pubblicità e consumi negli anni Cinquanta.

AnniversaryBooks, 2010

pp. 144, euro 20,00

ISBN 978-88-96408-07-0

 

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