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ElbaBook e la cultura come coesione

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Chi vive l’isola più di altri lo sa: bastarsi è l’illusione più bella, dunque la più pericolosa. Che siano porti o varchi di città murate, bocche per parlare o dita che stringono una penna, ogni perimetro chiede uno spazio per evadere. O meglio, per spaziare. ElbaBook, il festival dell’editoria indipendente, torna a ricordarlo dal 17 al 20 luglio allargando il significato di quella rete che quattro anni fa raccolse a Rio nell’Elba la galassia di chi fa un lavoro della restituzione condivisibile, materica, dell’esperienza creativa. «Come se la densità di questo incontro chiedesse ormai spazi nuovi – sottolinea il direttore artistico Marco Belli – più profondi e insieme più vasti, per essere contenuta, l’edizione 2018 lega ogni brano del programma al tema del rinnovamento. Urbano, umano e sociale, la possibilità di interpretare ciò che è dato in maniera alternativa parte dalle risorse disponibili per ricollegarsi al flusso del tempo attraverso il coinvolgimento personale. Un percorso che non sarebbe stato possibile senza la lungimiranza del Consorzio Comieco».

Il frutto della rete di storie e contatti si mostra in apertura della rassegna con la consegna dei premi Città di Siena e Lorenzo Claris Appiani per la traduzione, quest’anno dedicato alla letteratura cinese. Un filo di alterità che conduce, intatto, al “salotto buono” di venerdì 20: nella Terrazza del Barcocaio la tavola rotonda di “Ricominciare dalla fine” leggerà il carcere come piattaforma di rigenerazione dell’uomo e del territorio. L’istanza sociale risuona nell’intervento di Liliana Segre (“La Galassia Nera”, mercoledì 18) e nel focus sul giornalismo d’inchiesta condotto da Ranucci e Tizian. A segnare la maturità di ElbaBook, poi, il dibattito fra i promotori di piccoli e grandi festival del libro, sarà un’occasione eccezionale di confronto su rapporti reciproci, direzioni convergenti e unicità delle proposte.

Il tributo all’eccezionalità e al lirismo dell’Elba, allo spettacolo di un’isola dal fascino brulicante di vita, trova infine riconoscimento nell’omaggio a Gian Maria Testa. Il pianista che doveva aggiungersi ad arricchire il silenzio dell’eremo di Santa Caterina sarà raccontato da Paola Farinetti e Luciano Minerva nel concerto curato dal Festival Intonazione. Seguirà il monologo teatrale di Testa interpretato da Giuseppe Cederna, Dall’altra parte del mare. Un titolo, quest’ultimo, che apre all’iniziativa più sottilmente espansiva del palinsesto: tra la terraferma e l’incanto dell’isola, i ponti dei traghetti Moby accoglieranno salotti letterari che dilatano spazi e momenti di condivisione.

www.elbabookfestival.com

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