Giallo
Dario Galimberti, “La ruggine del tempo”
A Lugano, nel 1881, una banda di ladri penetra nel castello di Trevano e fa razzia di preziosi. La mattina seguente, la figlia del barone, proprietario del castello, muore in seguito ad una caduta da cavallo. Alcuni giorni dopo, anche il barone muore (così come un giovane inserviente del castello). Al capezzale del suo letto si trova Liside, donna che presta servizio al castello. L’azione si sposta nel 1931. Liside, che è anche madrina del delegato di polizia, Ezechiele Beretta, rivela al figlioccio che quanto successo in passato non è frutto di spiacevoli coincidenze; ed è per questo motivo che gli chiede di indagare per far luce sul mistero che avvolge il castello di Trevano. Dapprima incredulo di fronte a quelli che il poliziotto suppone siano dei vaneggiamenti da parte di una donna anziana e malata, presto si ricrederà davanti all’incidente di una donna, altrettanto misterioso e dalle dinamiche incongruenti, avvenuto la notte della vigilia del Capodanno del 1932. Ed è così che Ezechiele Beretta, caodiuvato dal fedele appuntato Tranquillo Bernasconi, si troverà faccia a faccia col male in persona radicatosi nel tempo tanto da divenire ruggine. In definitiva un giallo d’altri tempi, scritto in maniera fluida, con una credibile ricostruzione storica dell’epoca, sensibile anche al tema dell’immigrazione,e che riesce ad accattivare il lettore tenendolo incollato fino all’ultima pagina. (C.I.)
Dario Galimberti
La ruggine del tempo
Un’indagine del delegato di polizia Ezechiele Beretta
Libro/mania, 2021
pp.286, Euro 12,90

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