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Dal 26 al 29 luglio Elbabook, primo festival isolano dell’editoria indipendente
L’edizione 2016 di Elbabook, il primo festival isolano dedicato all’editoria indipendente, inaugurerà sulla scia di un patto culturale. È stata la manifestazione, che si svilupperà dal 26 al 29 luglio, ad avvicinare i comuni di Rio nell’Elba e di Ferrara, la realtà di un’isola mineraria della Toscana a quella del Delta del Po emiliano. Il Patto di Amicizia è stato siglato dai due sindaci l’ultimo giorno di maggio, unendo simbolicamente due patrimoni etnografici a due territori naturalistici con la volontà di condividerli nella stessa direzione, la reciprocità. ‘Isolano’, tuttavia, non significa ‘isolato’, bensì reattivo alle novità editoriali di qualsiasi genere, specialmente se curate. La tradizione e la professionalità di un suggestivo borgo incastonato tra mare e montagne, Rio nell’Elba, accoglieranno sull’Isola che fu tanto amata da Hervé Guibert e da Michel Foucault chi vorrà unire i piaceri del corpo a quelli della mente, il relax all’approfondimento di una buona lettura.
L’idea è scaturita dall’immaginazione di un gruppo di amici, grati alle loro radici e innamorati della varietà italiana, in ogni sua espressione; così si è costituita l’omonima associazione. Alla base c’è un progetto forte di riqualificazione turistica e artigianale di Rio nell’Elba: la direzione artistica di Marco Belli, sorretta da quella organizzativa di Roberta Bergamaschi, Giorgio Rizzoni e Andrea Lunghi, ha dato origine a quattro giorni di incontri, tavole rotonde, spettacoli e presentazioni per dare respiro alle piccole e medie realtà editoriali, insieme alle piccole e medie istituzioni, e disegnare strategie per la loro valorizzazione, a favore della “bibliodiversità”. La mappa del Festival conterà 22 case editrici provenienti dall’intera Penisola, tra cui Tunuè, NN Editore, Henry Beyle, Edicola, Mille Gru ed Exòrma Edizioni.
Non va tralasciato che Elbabook conta sulla consulenza scientifica dell’Università per Stranieri di Siena. Una sinergia che per la seconda edizione ha istituito un premio alla migliore traduzione in italiano. Il Premio dedicato a Lorenzo Claris Appiani, il giovane avvocato assassinato, è un’ulteriore testimonianza di quanto la cura del particolare sia la via per una società più coesa e meno indifferente nei confronti delle minoranze. La famiglia Appiani è di origini elbane e si è sempre impegnata a sostegno dello sviluppo intellettuale della propria isola. Non a caso, la lingua scelta per la traduzione in italiano è l’arabo, a dimostrazione che i bacini culturali a noi lontani muovono saperi preziosi da condividere. Conoscere significa essere disposti ad ascoltare l’altro, significa combattere la paura cieca e facilitare la comprensione tra i popoli. L’Unistrasi rappresenta perciò una garanzia di qualità dei due titoli che saranno premiati martedì 26 luglio in apertura.
Qui il programma nel dettaglio: www.elbabookfestival.com.
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