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Dal 2 ottobre al 29 gennaio a Mendrisio la retrospettiva su Per Kirkeby

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Dal 2 ottobre 2016 al 29 gennaio 2017 sarà possibile visitare la mostra organizzata al Museo d’arte di Mendrisio, prima importante retrospettiva in area italiana su Per Kirkeby. Acclamato in tutta Europa per gli straordinari risultati raggiunti in campo artistico, Per Kirkeby è certamente uno tra i maggiori protagonisti della scena culturale scandinava del Novecento. Si è imposto come imprescindibile figura di riferimento per una generazione di artisti a partire dagli anni Sessanta fino ad oggi.

La rassegna intende ripercorrere 30 anni della carriera di Per Kirkeby concentrandosi sul periodo della maturità (1983-2012), quando l’artista danese abbandona la sua posizione di rilievo nell’avanguardia artistica per inoltrarsi in un percorso esclusivamente pittorico. Un iter suggestivo, che fa dell’unità il suo punto forte.

Con 33 tele di grandi dimensioni, 30 opere su carta e 6 sculture (di cui una alta quasi 4 metri collocata nel chiostro del Museo), la mostra sintetizza buona parte del suo lavoro. Dei vari aspetti della sua poliedrica produzione (che lo vede attivo in veste di pittore, geologo, poeta, scultore, creatore di luoghi architettonici, scrittore d’arte, uomo di teatro e cinema – ha creato costumi e scenografie per gli spettacoli del Teatro Reale di Copenaghen e il New York City Ballet,  e  ha lavorato con Lars von Trier realizzando i titoli nei singoli capitoli del film “Le onde del destino”) il Museo d’arte di Mendrisio intende favorire quella personale stagione lirico-informale, strettamente legata ai paesaggi esplorati durante i suoi lunghi viaggi e caratterizzata da impressionanti dipinti di grande formato, che Kirkeby sviluppa – in una ricerca ininterrotta fino alle ultime opere del 2012 – dopo essere stato tra i protagonisti delle nuove tendenze espressive degli anni Settanta unitamente a Gerhard Richter, Sigmar Polke, A.R.Penck, Markus Lüpertz, Georg Baselitz e dopo un forte interesse per l’arte minimalista e un iniziale avvicinamento a Fluxus e alla Pop Art. La svolta verso una pittura più materica e informale comincia a partire dal 1980 circa, anno che segna l’inizio di uno sviluppo costante, profondo e ragionato di un personalissimo linguaggio pittorico, fortemente ispirato dalla natura.

Accanto alle opere pittoriche si darà il giusto rilievo alla meravigliosa produzione su carta, testimonianza del Kirkeby instancabile viaggiatore ed esploratore, attraverso una scelta particolarmente attenta di acquerelli realizzati nei suggestivi paesaggi della Groenlandia, campo di ricerca dell’artista geologo dalla fine degli anni Cinquanta ai primi del 2000, e che ben sottolineano il rapporto complesso e molto intenso con l’elemento circostante.

La mostra di Mendrisio, frutto di una collaborazione con la storica Galerie Michael Werner di Berlino, la Bo Bjerggaard Galleri di Copenaghen (per la parte relativa alle opere su carta) e con il contributo della Galerie Knoell di Basilea, si configura come la prima grande mostra di Kirkeby in area italiana. Per l’occasione sarà edito un catalogo di circa 150 pagine con un testo critico di Sigfried Gohr (il maggiore studioso della sua opera), Erik Steffensen (biografo e curatore di alcune recenti esposizioni), e con schede a commento delle sue molteplici attività artistiche.

Una mostra davvero speciale che merita di essere vista per scoprire un grande maestro del Novecento, tuttora in attività.

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