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Cosa è uno scandalo
di Giovanni Graziano Manca
Uno che, è proprio il caso di dirlo, ha lasciato il segno. Se oggi la critica e i critici di mestiere sembrano non andare più di moda, ancora ai nostri giorni Roland Barthes costituisce un punto di riferimento culturale imprescindibile e il suo ricordo assume, ne più ne meno, fattezze mitiche. Applica lo studio dei segni, la semiologia, di cui è, insieme a De Saussure, uno dei grandi esponenti, ai diversi prodotti culturali della modernità. I “Miti d’oggi” (nel 1962 il libro fu stampato in prima edizione nel nostro paese dall’editore Lerici, successive edizioni furono in seguito pubblicate da Einaudi) sono la testimonianza di come la speculazione barthesiana fosse puntigliosa, onesta, rigorosa, libera ed eccentrica. Barthes fu, a modo suo, un eretico. Di fatto, fin dall’anno della sua morte avvenuta nel 1980, sono venuti fuori molti scritti inediti. Quelli meritoriamente pubblicati ora anche nel nostro paese dall’editore romano L’Orma vanno dal 1933 al 1980. Il libro contiene saggi eterogenei su autori amatissimi dal nostro (tra gli altri Proust, Gide e Camus), su argomenti artistici e autobiografici, sullo scrivere, e così via. Questi scritti, osserva in postfazione il curatore del volume Filippo D’Angelo, appartengono a zone periferiche dell’attività intellettuale di Barthes, “quelle in cui la personalità letteraria dell’autore si muove con libertà maggiore, abbandonandosi alle sue inclinazioni forse più autentiche.” Il genio e l’inarrivabile prosa del francese si intrattengono di volta in volta sulla scrittura, che in uno dei saggi egli considera come una sorta di lavoro manuale (“la lentezza stessa dell’atto di scrivere mi protegge: ho il tempo di sospendere alla punta della penna alzata tutte le parole stupide che non mancherebbero di generare <spontaneità>”), sul piacere dato dalla lettura dei classici (“Ogni motivazione è buona per leggere i classici, perché questi non illudono, né ingannano, né deludono.”), sul romanzo di Camus “Lo straniero” (“La pubblicazione de Lo straniero è stata un evento sociale, e il suo successo ha avuto una consistenza sociologica pari all’invenzione della pila elettrica o della stampa rosa.”), sulla pittura di Matisse (“la sua pittura è morbida allo sguardo, igienica e gioiosa come un appartamento moderno o una località turistica del Sud della Francia.”), e via di questo passo. Un libro, quello che vi proponiamo, che conferma Barthes autore sublime anche negli scritti finora non conosciuti.
Roland Barthes
“Cos’è uno scandalo” ; Scritti inediti 1933-1980
214 pagg., euro 20,00
L’Orma editore, 2021.
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