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Inchieste

Comizi d’amore

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di Irene Toppetta

 

Comizi d’amore, l’inchiesta di Pasolini del 1963 sugli italiani e la sessualità, è diventata un libro a cura di Graziella Chiarcossi e Maria D’Agostini, con le fotografie di Mario Dondero e Angelo Novi, edito da Contrasto.

Il libro colpisce subito per la cura e la completezza dell’edizione. Vi troviamo, infatti, la descrizione di tutte le fasi di lavorazione del film, gli appunti di Pasolini, i suoi contatti con i collaboratori (Musatti, Moravia, Bini), le fotografie di scena, la trascrizione del film, la scheda del film e in appendice articoli sul film e notizie biografiche su Pasolini. Un testo prezioso, che ci restituisce tutte le fasi del

progetto pasoliniano, da quella dell’ideazione a quella della realizzazione, con tutte le sorprese e gli imprevisti che sono intervenuti a modificarlo.

Comizi d’amore ha la forma di un’inchiesta filmata, con una lunga serie di interviste fatte quasi a campione come in un’indagine statistica: le domande sul sesso venivano rivolte agli italiani per le strade, nelle spiagge, sui campi di calcio, sui treni, nei caffé… interventi di gente incontrata casualmente si alternano a contributi di intellettuali, in una rappresentazione corale.

Come scrive Vincenzo Cerami, in un suo testo contenuto nel libro, Pasolini stesso si definisce un commesso viaggiatore che gira l’Italia per capire qual è l’idea che gli italiani hanno del sesso. Questo argomento, scrive Cerami, serve a Pasolini “da cartina di tornasole per far emergere in superficie e mostrare drammaticamente una cultura, la cultura repressiva e repressa dell’Italia piccolo-borghese

degli anni Sessanta”. Repressiva soprattutto nel Nord, repressa nel Sud. In questo intreccio di interviste, Pasolini inserisce un unico elemento di fiction: la messa in scena di un matrimonio.

L’inchiesta svela che nell’Italia del miracolo economico non c’è un contemporaneo miracolo culturale e spirituale. Dice lo speaker, verso la fine del film: “se c’è un valore in questa nostra inchiesta, esso è un valore negativo, di demistificazione. L’Italia del benessere

materiale viene drammaticamente contraddetta nello spirito da questi italiani reali”.

Ed ecco, infine, la scena del matrimonio; Pasolini commenta: “Tonino e Graziella si sposano: e chi sa, tace, di fronte alla loro grazia che non vuole sapere”.

Proprio quel silenzio è colpevole. L’augurio che Pasolini fa agli sposi è che al loro amore si aggiunga anche la coscienza di quel sentimento.

Pier Paolo Pasolini

Comizi d’amore

Contrasto, 2015

pp.199, Euro 19,90

 

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