Lo Zibaldone
Chi si ricorda di Harold e Maude?
di Loredana Simonetti
Ero seduta nella quarta fila in un’aula dell’Università, in attesa dell’inizio della lezione. Mi cadde l’occhio sull’agenda dello studente che mi sedeva proprio davanti e lessi in maiuscolo la scritta: “Cinema: Harold & Maude”.
Era il 1976. Non so perché quel titolo mi abbia subito suggerito un film a cartoni animati, forse per una vaga assonanza con Mickey Mouse, ma una delle celle della mia memoria ha contenuto quel titolo in stampatello fino a quando, scorrendo i programmi televisivi, mi è capitato di vedere il film. Non era affatto una cartone animato, ma un curioso film in cui, con leggerezza e molta ironia, s’iniziava a parlare di diversità.
Passeggiando tra gli stand alla fiera del libro di Roma, il piccolo libro di Harold e Maude ha travolto la mia attenzione. Forse è nato prima il film del libro di Colin Higgins, noto romanziere e sceneggiatore, ma poco importa: quella graziosa e commovente storia non poteva mancare nella mia già voluminosa libreria. Ben vengano, queste piccole case editrici che ripropongono il fascino di testi intelligenti e che con delicatezza e allegria sollecitano domande e facilitano risposte!
Harold è il figlio diciottenne di una giovane e ricchissima vedova attenta solo alle apparenze, frequenta funerali di persone che non conosce e per attirare l’attenzione della madre costruisce falsi suicidi sempre più raffinati. La madre e lo zio vedono il ragazzo crescere in un mondo del tutto distorto. “uno strano senso dei valori, quell’inclinazione all’assurdo…”.
Ma siamo sicuri che sia Harold dalla parte sbagliata? E non lo zio militare che massacrava gli indiani convinto che la gloria si raggiungeva così…oppure la mamma che, per far crescere il suo piccolo Harold vuole responsabilizzarlo con un matrimonio inutile?
Il vero problema di Harold è di sentirsi libero, di pensare con la sua testa senza farsi influenzare dai dinamismi ipocriti da cui è circondato. Pazzia lucida o lucidità con una velo di pazzia? L’incontro con Maude, giovane settantanovenne che di gode la vita grazie alla sua libertà di pensiero, sarà la risposta a tutte le sue domande.
“Il mondo non ha bisogno di altri muri. Quello che dobbiamo fare, tutti quanti, è costuire più ponti!”, dice Maude al suo giovane amico; questa frase l’ha detta Papa Francesco domenica 14 giugno 2015, in Piazza San Pietro a tutti gli scout italiani. Per imparare a capire, bisogna cambiare la prospettiva d’osservazione delle cose.
Guardate anche il film, naturalmente e, da non sottovalutare, ascoltate la colonna sonora di Cat Stevens.
Colin Higgins
Harold e MAude
Omero, 2013
pp.137, Euro 12,00
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