Saggi
Cervello e attività mentale
Di Federico Mussano
Quando osserviamo un quadro la nostra percezione e attenzione non può non essere calamitata dagli esseri umani presenti (se ci sono) sulla tela: andremo poi probabilmente a soffermarci sui volti e su particolari di essi come gli occhi accorgendoci forse e pensando a come si sia creato un corto circuito, una sorta di autoreferenzialità: il nostro organo della vista, il nostro occhio, si sofferma sugli occhi di un personaggio che vive sulla tela del pittore e pulsa dentro di noi solo grazie all’immaginazione, al sogno artistico. Sogno e pensiero, sensi e percezione, attenzione… nel ragionare sul nostro cervello e sulla nostra mente (questa accoppiata cervello/mente che, forse impropriamente – e l’introduzione di Richard M. Restak, definito dallo Scientific American uno dei più importanti pensatori scientifici a livello mondiale, esprime le sue riserve su questa improprietà e semplificazione che comunque rende l’idea – possiamo associare a hardware/software di un qualsiasi computer) l’autoreferenzialità non manca di certo e rasenta il paradosso in quanto «non possiamo chiederci “cosa è il pensiero?” senza pensare e non possiamo chiederci “cosa è la conoscenza?” senza riflettere sui processi mentali cui ricorriamo per acquisire gran parte di essa».
Prima ancora del pensiero ci sono le sensazioni ovvero (come da sottotitolo del capitolo “In che modo diamo un senso alle nostre sensazioni”) le cose come le vediamo noi. Le sensazioni attengono alla raccolta di informazioni da parte degli organi sensoriali e concorrono a modellare la personalità: le sensazioni vengono inserite dal cervello in reti di significato. Siamo esseri umani e così sappiamo attuare alcune modalità di pensiero tipicamente ed esclusivamente umane: il viaggio mentale del tempo ci porta ai confini di quelli che il neuroscienziato Michael C. Corballis ha chiamato «inganni di ordine superiore» analizzando le straordinarie capacità utilizzate dall’uomo per orientarsi in universi di simboli e segni. L’avventura della scrittura è sicuramente avvincente e quasi magica nei racconti che possiamo aver letto sull’evoluzione dell’uomo e del suo linguaggio, dalla preistoria ad oggi, dalla nascita delle parole alla creazione di linguaggi strutturati e formalizzati: leggendo il libro di Richard M. Restak scopriremo come il nostro cervello non solo sia in grado di comunicare senza parole ma anzi talvolta consideri ciò anche preferibile in determinate circostanze e si avvalga, ad esempio, del linguaggio del corpo.
La rabbia, l’amore, i sogni… le sfaccettature dei processi riferiti al cervello e alla mente sono innumerevoli e il mosaico del nostro pensiero e dei nostri stati d’animo si dota di sempre nuove tessere.
R.M.Restak
Mente
Edizioni Dedalo, 2013
pp. 208, euro 15,00
ISBN 978-88-220-1308-8
You must be logged in to post a comment Login