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Lo Zibaldone

Carlotta Armerio: “Al limite del sogno”

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Carlotta Amerio vive a Torino ma ha vissuto a lungo in diverse città della Germania. Nel corso della sua vita ha spesso lavorato con la parola scritta, utilizzandola sia come strumento professionale che come chiave di lettura del suo io interiore e di quello dei personaggi letterari e delle menti che li avevano creati. Pubblica nel 2019 il suo primo romanzo “Al limite del sogno” per 96 rue de-La-Fontaine Edizioni.

 

a cura di Antonella Quaglia

 

«Di cosa parla il tuo primo romanzo Al limite del sogno?».

Il mio primo romanzo Al limite del sogno parla della vita di Giulia, studentessa di storia dell’arte di 24 anni. Una vita tranquilla, come quella di tanti ragazzi della sua età, finché terribili incubi iniziano a tormentare le sue notti. Lei, nel tentativo di sfuggire da essi, scivola gradualmente in un mondo sommerso di droga e perdizione. Dovrà, infatti, trovare la risposta a diverse domande, sui sogni e su se stessa, per arrivare a comprendersi e , forse, imparare un’importante lezione.

 

«Quali sono i motivi che ti hanno spinta a scrivere la tua opera?».

Ho sempre amato molto scrivere e, dopo anni in cui avevo messo da parte questa passione per motivi familiari e professionali, ho deciso di crearmi dei momenti per scrivere poiché ne sentivo la profonda mancanza. La scrittura di un romanzo si è rivelata una sfida appassionante che ha creato un rapporto molto intimo tra me e i miei personaggi (e, lo ammetto, non sempre ho amato quello che facevano i miei personaggi né condividevo sempre loro scelte, però mi appassionava dargli vita e vederli caratterizzarsi ed evolversi). Ho scelto appositamente di toccare temi forti come la droga e l’oggettificazione del corpo femminile perché mi piace portare alla luce ciò che molti vogliono mantenere nell’ombra. Volevo dimostrare che un bel fiore può anche sbocciare dal fango e che i temi toccati affliggono persone come noi, con una vita, degli affetti, delle emozioni e una storia di vita più o meno complessa. Non è fantascienza.

 

«Come hai gestito la caratterizzazione di un personaggio tanto complesso e problematico come Giulia?».

Giulia è stata la mia “bambina difficile”. Ho fatto ricerche sul mondo della droga e dei locali notturni e ho cercato di immedesimarmi nelle storie di vita di coloro che avevano vissuto quelle realtà. In ogni caso, da scrittrice, non è facile lasciare che uno propri personaggi scivoli in un mondo di perdizione. Io, però, sapevo che questo era necessario per liberarla da alcuni pesi che portava inconsapevolmente sulle spalle, che era un processo catartico. Mentre immaginavo il susseguirsi degli eventi, Giulia ha preso quasi vita, ha assunto un proprio carattere e volontà e io non ero altro che colei che raccontava la vita e le scelte – non sempre condivisibili – di questo personaggio complesso.

 

«C’è un interessante conflitto della protagonista del tuo romanzo con il suo doppio. Quali sono state le fonti di ispirazione per questa parte della storia?».

Tutti noi abbiamo momenti della vita in cui ci chiediamo “cosa sarebbe successo se…?”, oppure proviamo a soppesare le conseguenze di una nostra azione, soprattutto se di ampia portata. Anche io a volte mi domando come sarebbe stata la mia vita se, a ventitre anni, anziché trasferirmi in Germania, avessi viaggiato per il mondo, oppure se, come da mio piano iniziale, me ne fossi andata in California. E se avessi scelto un’altra facoltà all’università? Ci sono molte versioni di noi in potenza e queste cessano di essere o sbocciano attraverso le nostre scelte. Questi alter ego possono essere positivi o negativi, sicuramente sono diversi. È interessante immaginare come una piccola scelta possa influenzare il corso della nostra vita. E questo capita anche alla protagonista che si trova a dover riflettere sulla sua vita e quale direzione essa debba prendere. Penso sia uno dei temi che più incuriosiscono le persone, non a caso diversi libri e innumerevoli film trattano di questo tema.

 

«Perché è importante leggere Al limite del sogno? Quali riflessioni può suscitare nei lettori?».

Secondo me è importante leggere questo libro perché ci porta a riflettere su temi attuali che potrebbero toccare ognuno di noi e che tutti i giorni affiggono innumerevoli persone intorno a noi, nelle nostre città. Ci aiuta inoltre a comprendere queste problematiche da un punto di vista interno e non giudicante, quello della protagonista Giulia. Trovo anche interessante il tema della responsabilità, che si lega al concetto di doppio, poiché ogni nostra scelta ha una conseguenza e questa influenza sia il nostro futuro che noi come persone. A questo proposito, mi viene in mente il poeta Robert Frost:

 

Due strade divergevano in un bosco, e io / io presi la meno battuta, / e quello ha fatto la differenza.

Questa differenza l’ha fatta Giulia ma la facciamo anche tutti noi ogni giorno. Come autrice e come persona mi pongo continuamente domande sulle mie scelte, la loro correttezza e le possibili conseguenze, e penso che, per i lettori, questo libro possa essere un ottimo spunto di riflessione in tal direzione.

 

«Quando e perché hai deciso di intraprendere la carriera di autrice? E cosa significa per te scrivere e raccontare storie?».

Diventare scrittrice, per me, è stata una naturale evoluzione della mia passione per la parola scritta. Negli anni delle scuole superiori scrivevo pagine e pagine al giorno, tra pensieri, racconti, poesie, articoli di giornale su fatti assurdi e inventati. Per me era un modo di sognare e inventare storie fantastiche o terribili che intrattenevano anche me che le scrivevo. Un giorno, uno di questi scritti ha cominciato a lievitare, fino ad assumere la forma di un romanzo. Forse aveva ragione Michelangelo quando diceva che dentro ogni blocco di pietra vi è una scultura e lo scultore deve solo rivelarla. Io non so mai quando terminerà un mio racconto o romanzo finché non è finito… le immagini scorrono dinnanzi ai miei occhi e io le trascrivo fin che non si presenta il gran finale.

Scrivere per me significa dialogare con i miei personaggi e creare con loro un rapporto intimo che mi consenta di conoscerli al punto di farli agire come persone autonome, dotate di una propria personalità e storia di vita e non semplici appendici di me stessa. Questo significa anche che non sempre sono d’accordo con i miei personaggi né che io li trovi tutti simpatici. A volte mi fanno emozionare, altre semplicemente infuriare.

 

«Sei già a lavoro su un nuovo romanzo? C’è un genere letterario in particolare al quale ti vorresti approcciare?».

Ho iniziato a scrivere un secondo romanzo che tocca il genere della letteratura di viaggio. Viaggiare è sempre stata una mia passione e mi incuriosisce il tema del viaggio come fuga e scoperta di se stessi. Ma non voglio dire di più per non rovinarvi la sorpresa… e anche perché la trama si evolve man mano che la scrivo e, chi lo sa, magari alla fine il libro andrà ad incasellarsi in tutt’altro genere.

 

Titolo: Al limite del sogno

Autore: Carlotta Amerio

Genere: Narrativa contemporanea

Casa Editrice: 96 rue de-La-Fontaine Edizioni

Collana: Il lato inesplorato

Pagine: 192

Prezzo: 14,00 €

Codice ISBN: 978-88-9399-003-5

 

 

Contatti

https://www.facebook.com/pages/category/Author/Al-limite-del-sogno-Carlotta-Amerio-223884811827292/

http://www.ruedelafontaineedizioni.com/negozio/carlotta-amerio-al-limite-del-sogno/

https://www.amazon.it/limite-del-sogno-Carlotta-Amerio/dp/8893990032

 

 

 

 

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