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Capri-Revolution di Mario Martone arriva al cinema e in due libri
Capri-Revolution chiude la trilogia di Mario Martone attraverso cui il regista riflette sul tempo e sulla storia. Dopo Noi credevamo e Il giovane favoloso arriva nelle sale cinematografiche il 20 dicembre Capri-Revolution. Un film che farà sicuramente pensare e discutere. Diciamo subito che la pellicola non è un film storico come comunemente può essere inteso; il regista adatta la storia e i tempi per raccontare fatti che coinvolgono Capri alla vigila della prima guerra mondiale.
La protagonista è una giovane contadina che viene in contatto con una comune ante litteram creata nell’isola dal pittore Karl Wilhelm Diefenbach, sostenitore di una vita in armonia con la natura, il rifiuto della monogamia e della religione. Siamo nel 1914, l’Italia sta per entrare in guerra e la comune di giovani nordeuropei trova sull’isola di Capri il luogo ideale per la propria ricerca interiore nella vita e nell’arte. Nel film di Martone, girato, come gli altri, insieme alla compagna Ippolita Di Majo, appaiono diversi personaggi che effettivamente hanno soggiornato a Capri in quegli anni come Maksim Gor’kij, Lenin e Alexander Bogdanov; si accenna alle lotte operaie e al dibattitto tra il pacifismo isolazionista di Karl Wilhelm Diefenbach e l’interventismo socialista sostenuto dal medico dell’isola; ma su tutto sovrasta la vicenda umana di Lucia che, prima portando al pascolo le capre, spia da lontano e poi viene in contatto con la comune con le sue pratiche nudiste, artistiche, con uomini e donne che vagano nudi e danzano tra gli scogli. Due mondi che entrano in contatto non senza conseguenze, così Lucia si ribellerà alla imposizione della famiglia di darla in sposa a un vecchio dell’isola e seguirà la sua strada di emancipazione. In un modo travolto dagli avvenimenti,dalle lotte operaie e dall’approssimarsi della guerra l’unica rivoluzione che si afferma nel film e quella personale e intima di Lucia che da contadina ignorante vuole imparare a leggere e a scrivere. I
n definitiva, è lo stesso modello si ritrova nell’altro film di Martone Noi credevamo, è la “grande storia” che fa da sfondo alle “piccole storie” .
Molti film sono tratti da libri, in questo caso lo spunto per il film è arrivato al regista dai quadri del pittore e capo della comune Karl Diefenbach esposti nella Certosa di Capri. Ma insieme al film è disponibile anche il libro Capri-Revolution (Nave di Teseo) scritto dallo stesso regista e dalla sua compagna. Sempre in tema di libri Il Madre museo d’arte contemporanea Donnaregina di Napoli e Contrasto pubblicano Mario Martone. 1977-2018 Museo Madre; il volume monografico raccoglie e racconta i quarant’anni del percorso artistico di uno dei registi più poliedrici del panorama italiano, che si è sviluppato tra performance, cinema, teatro e opera lirica. In un susseguirsi di più di 150 immagini il volume si configura come un vero e proprio film su carta. (Contrasto, pp.239, euro 49).
Sergio Auricchio
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