Sociale
Breve storia del Sudafrica
Sono passati venti anni dalle elezioni che nel 1994 hanno sancito la nascita del nuovo Sudafrica e la casa editrice Carocci ha colto l’occasione per rieditare il libro “Breve storia del Sudafrica”, scritto da Mario Zamponi, un’opera rivolta non solo agli studiosi, ma a quanti sono interessati a conoscere le vicende storiche del paese dall’arrivo degli olandesi, giunti nel 1652, fino alle elezioni politiche che si sono svolte nel 2009. Il testo quindi affronta la storia recente della regione poiché il Sudafrica, come spiega l’autore, è stato inventato e sostenuto dalle potenze coloniali e in seguito dalle multinazionali esclusivamente per gestire al meglio le enormi ricchezze del paese. Ma non è questo l’unico punto di riflessione che emerge dalle pagine del libro: Mario Zamponi fa inoltre notare come gli Inglesi abbiano avuto nei confronti degli indigeni un atteggiamento molto ambiguo. A differenza dei Boeri, i coloni di origine olandese sostenitori della politica segregazionista nonché gli inventori dell’apartheid in vigore tra il 1948 e il 1994, i sudditi di Sua Maestà hanno adeguato il loro comportamento in base alle esigenze economiche del momento. I primi sono stati coerentemente razzisti per motivi ideologici e perché avevano bisogno di contadini sottopagati da far lavorare nelle loro aziende agricole, un modo per sbaragliare la concorrenza degli agricoltori indigeni più bravi nel saper far fruttare il ricchissimo suolo sudafricano. Gli inglesi, invece, sono diventati contrari a questa politica solo con l’avvento della rivoluzione industriale, quando hanno capito che un lavoratore “libero” avrebbe reso di più lavorando (sotto)pagato nelle miniere e fabbriche del paese. Uno sfruttamento reso possibile “proletarizzando” i contadini africani, privati della loro terra dalla quale traevano sostentamento e di conseguenza libertà. Date le premesse è facile intuire come il declino dell’apartheid sia iniziato quando non c’erano più interessi internazionali che giustificassero l’esistenza di un simile assetto socioeconomico. In tutta questa storia, grande ammirazione desta, invece, la dignità della popolazione africana che ha saputo fin dall’inizio apprezzare e far propria l’istituzione politica del Sudafrica e nel 1994 ha scelto, con grande civiltà, di non espellere i vecchi dominatori ma di farli restare nel paese, finora l’unico esempio di una transizione dal colonialismo alla libertà senza traumi (o quasi) per nessuna delle due parti.
MARIO ZAMPONI
Breve storia del Sudafrica. Dalla segregazione alla democrazia
2014, Carocci editore
pp. 152, € 15,00
di Andrea Coco
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