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Lo Zibaldone

Booklovers

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di Niccolò Lucarelli

Un buon libro è strumento di conoscenza, ma prima ancora che la realtà, la storia, il pensiero, è utile strumento per conoscere se stessi, ragionando, ad esempio, sulle motivazioni che ci spingono ad apprezzare o scartare un libro anziché un altro. Secondo Proust, i giorni più pieni dell’adolescenza sono quelli trascorsi leggendo il libro preferito, quando ogni interruzione rendeva l’animo spasmodico di poter riprendere da dove si era lasciato. Potenza della scrittura, che quando tocca le vette dell’arte è capace di coinvolgerci in maniera totale. Curando questo breve ma illuminante volumetto, Licia Brandonisio Pennabasilico ha scelto e tradotto con acutezza
le citazioni di 45 autori fra il Trecento e il primo Novecento, da Petrarca a Proust, passando per Miguel de Cervantes, Shakespeare, Voltaire e Byron. Autori fra loro molto diversi, accomunati però dalla scrittura, svolta non come semplice mestiere, ma come missione umanistica a beneficio dell’umanità, alla quale hanno saputo e voluto donare pensieri, emozioni, osservazioni. A seconda della prospettiva con cui lo leggiamo, un libro può parlarci del passato, del presente e del futuro, come osserva
Lord Lytton nella sua citazione tratta da Caxtoniana: “La letteratura classica è sempre moderna. (…) I nuovi libri rivivono e ridecorano le vecchie idee. I libri antichi suggeriscono e rinforzano le idee nuove”. È l’eterno ciclo della sapienza che si rigenera e si rinnova, acquisisce nuove forme adattandosi al mutare dei tempi, quand’anche non li ispiri e li corregga. E anche l’atto della lettura non si esaurisce nell’erudizione che ne deriva, bensì fa parte dei riti con cui ognuno orna l’esistenza quotidiana, riflette piccole manie o idiosincrasie: dalla finestra della sua biblioteca, Montaigne aveva sotto controllo tutto il suo andamento domestico; Ruskin prediligeva i Classici, Tackeray i romanzi. Dietro ogni libro si cela un universo che prende avvio dall’autore e si completa nel lettore, come sintetizza Petrarca, secondo cui “I libri ci danno un diletto che va in profondità, discorrono con noi, ci consigliano e si legano a noi con una sorta di familiarità attiva e penetrante”. Booklovers può essere considerato un vero e proprio livre
de chevet per gli amanti della lettura, che vi ritroveranno interessanti e piacevoli confronti con il proprio modo di intendere e apprezzare quello scorrere di pagine e di parole
che molto spesso è una “medicina per l’anima”. Un piccolo volume che potrebbe anche essere consigliato dagli insegnanti per far capire agli studenti l’importanza della lettura, troppo spesso vista (e colpevolmente fatta percepire) come un dovere accademico e nulla più.Quando invece è uno strumento di dignità morale, come ha
scritto Lord Macaulay: “Preferirei essere un uomo povero in una soffitta piena di libri, che un re che non amasse leggere”.
LICIA BRANDONISIO PENNABASILICO (A CURA DI)
Booklovers
Elliot, 2017
pp. 46, euro 7,50

 

recensione pubblicata su Leggere:tutti N°116 Novembre 2017

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