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Narrativa

Ballata per mia madre

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di Federica Rondino

 

 

Vincitore del Premio Jaén de Novela Inédita nel 2011 e del Premio de Novela Elena Poniatowska nel 2012,“Ballata per mia madre” è un romanzo in cui la vita e la morte diventano metafora della scrittura. Al centro del racconto la vita di Guadalupe Chaves ripercorsa attraverso le parole dell’io narrante ossia l’autore, che della donna è il figlio. La vita di Guadalupe è il filo per raccontare la storia travagliata del Messico, delle sue contraddizioni e delle sue meraviglie, di quegli angoli dimenticati in cui delle vite si dispiegano in un rapporto dolce e conflittuale tra una madre e un figlio. Nessuna ipocrisia in Julián Herbert che mette a nudo la sua vita di figlio al seguito di una madre prostituta che amava i figli, ma non i loro padri. “La mia memoria – scrive Herbert – è un cartello di cartone scritto a mano affisso fuori da un aeroporto (…). Sono nato nel 1971 nella città e porto di Acapulco di Juárez, a Guerrero. A tre anni ho conosciuto il mio primo morto: un affogato. Ho passato l’infanzia a girare di città in città, di bordello in bordello, seguendo le condizioni di nomade che la professione di mia madre imponeva alla famiglia. (…) Ho fumato crack da una lampadina. Ho fatto un tour mondiale di quindici giorni come cantante di una rock band. Sono stato all’Università e ho studiato letteratura. (…) Niente di tutto ciò mi ha preparato alla notizia della leucemia di mia madre.”  Nessun eroe, nessuna vittima, nessun carnefice: ognuno ha una vita di cui è l’artefice malgrado tutto. Herbert si trova al capezzale della madre ricoverata in ospedale e in fin di vita mentre alla memoria tornano i giorni vissuti insieme tra un bordello, una casa di fortuna e una partita di calcio vista mentre la sua giovane giornata si svegliava e quella dei giocatori volgeva all’ora del riposo. All’ospedale, quando Guadalupe è entrata,un ignoto ha errato il nome scrivendo Charles.Quella donna che per tutta la vita aveva usato il corpo femminile per sopravvivere si è ritrova, sul ciglio della morte, non più donna: ironia della sorte. “Ballata per mia madre” non è una racconto sulla prostituzione o sulle lacrime: è un testo che scorre come un fiume in cui a volte si possono dare delle pagaiate per raddrizzare la traiettoria, ma quasi sempre è quel fiume che decide il procedere di ognuno di noi. Elegante e pungente, violento e delicato, il romanzo di Herbert è un bel gioiello della letteratura latinoamericana contemporanea.

 

Julian Herbert

Ballata per mia madre

Gran via, 2014

pp.218, Euro 14,50

 

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