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Babel Festival: dal 15 al 18 settembre torna a Bellinzona
Dal 15 al 18 settembre 2022 Babel, il festival di letteratura e traduzione di Bellinzona,
presenta un’edizione dedicata al rapporto tra le arti.
Dopo l’edizione 2021 dedicata a Babele, alla diaspora, alla moltiplicazione delle lingue e
alla nascita della traduzione, nel 2022 Babel riflette su un altro caposaldo del festival: il
rapporto tra i vari linguaggi artistici. L’edizione dal titolo Babel Ekphrasis invita autori e
autrici la cui scrittura si nutre fortemente di altre arti, e artiste e artisti che operano tra più
arti, accostando ai dialoghi in teatro una rassegna cinematografica, un concerto, un DJ
set, due mostre d’arte, gli incontri Industry per operatori culturali, un laboratorio di
scrittura nella lingua adottiva e quattro laboratori di traduzione letteraria. Tra gli ospiti:
Jean Echenoz, Mario Martone, Jakuta Alikavazovic, Léonor de Récondo, Frédéric
Pajak, Aaron Schuman, Gwenn Rigal, Fabienne Radi, Nicola Gardini.
Termine poco noto, quasi da addetti ai lavori, la parola greca ekphrasis – composta da ek,
“fuori”, e phràzo, “parlare, descrivere” – abbraccia diversi significati che si propagano
come onde concentriche dal suo nucleo etimologico. Per gli oratori antichi era un
descrivere che presenta in modo vivido il soggetto del discorso davanti agli occhi di chi
ascolta. Nell’accezione più corrente, è la descrizione poetica di un’opera pittorica o
scultorea: sono i centotrenta versi con cui Omero forgia lo scudo di Achille, è W.H. Auden
sulla Caduta di Icaro di Bruegel Ma ekphrasis è anche il “visibile parlare” dell’arte
medievale che predica in immagini, è un romanzo trasposto in pellicola, è poesia danzata,
melodia dipinta. L’ekphrasis è interazione, relazione, ibridazione, anelito, sconfinamento.
È insieme il frutto di un contagio e il risultato di una sfida: è arte che genera altre arti.
L’ekphrasis parla più lingue simultaneamente, vive tra-i-linguaggi. L’ekphrasis è
traduzione. L’ekphrasis è babelica.
E di ekphrasis in tutte le sue declinazioni parlerà Nicola Gardini – poeta, romanziere,
saggista, traduttore, professore di Letteratura italiana e comparata a Oxford – durante la
serata inaugurale di venerdì 16 all’Antico Convento delle Agostiniane di Monte Carasso. A
seguire, Tethered Lines, un concerto/performance di Joshua Chiundiza e Yann
Longchamp che intreccia musica mbira, chimurenga e sungurra, ritmi euro-elettronici e
flow hip-hop.
Nei giorni successivi, al Teatro Sociale di Bellinzona si alterneranno: il grande scrittore
francese Jean Echenoz, con i suoi romanzi in stile cinematografico e la sua scrittura
imbevuta tanto di jazz quanto di musica classica. Il regista pluripremiato Mario Martone,
che da L’amore molesto al recentissimo Nostalgia, passando per Il giovane favoloso e
L’odore del sangue, ha intessuto negli anni un rapporto intenso e straordinario con la
letteratura, a dialogo con il direttore artistico del Locarno Film Festival Giona A. Nazzaro.
Le scrittrici Jakuta Alikavazovic e Léonor de Récondo, che hanno passato una notte in
solitaria rispettivamente nella Sala delle cariatidi del Louvre e nel Museo El Greco di
Toledo e hanno raccontato la loro esperienza in due libri della collana Ma nuit aux musée
delle edizioni Stock. Lo scrittore e disegnatore Frédéric Pajak, che con i nove volumi del
suo Manifesto incerto, in corso di traduzione presso L’orma editore, ha creato un’opera
unica, inclassificabile, insieme autobiografia e riflessione filosofica, saggio e romanzo,
attraverso il racconto scritto e illustrato della propria vita e di quelle di poeti, artisti e
filosofi come Benjamin, Van Gogh, Dickinson, Cvetaeva, Pessoa. Il fotografo statunitense
Aaron Schuman, autore di Slant (Mack, 2019) e Sonata (Mack, 2022), nei quali il dialogo
tra immagine fotografica e parola assume contorni inaspettati. Gwenn Rigal, che con Il
tempo sacro delle caverne (Adelphi, 2022) interroga attraverso i millenni i misteri dell’arte
parietale del Paleolitico superiore europeo,
da Chauvet a Lascaux ad Altamira. Fabienne Radi, Jérémie Gindre e Donatella Bernardi,
che nei libri d’artista trovano la sintesi della loro duplice natura di artisti e scrittori. Luca
Fiore, Leonardo Merlini e Vega Tescari, che ai microfoni di Moby Dick – Rete 2 parleranno
dell’arte di dire l’arte, raccontarla, recensirla. Inoltre, giovedì 15, l’anteprima svizzera del
film The Walk di Giovanni Maderna, tratto dal racconto La passeggiata di Robert Walser,
seguito da un dialogo tra il regista e lo scrittore Matteo Terzaghi. E dal 10 settembre al 10
ottobre la rassegna cineBabel, curata dai circoli del cinema di Bellinzona e Locarno,
intitolata “Scrivere per vivere-vivere per scrivere”. Per artBabel, la mostra
dell’artista/fotografo Antonio Rovaldi “Stiamo facendo davvero ciò che conviene?”
dedicata a Robert Walser, con vernissage giovedì 15 allo Spazio 5b, e la mostra di Johanna
Schaible alla Biblioteca cantonale, che si chiuderà sabato 17 con la presentazione dell’albo
illustrato C’era una volta e ancora ci sarà (Orecchio Acerbo, 2021). Gli incontri Industry per
direttori di festival e operatori culturali svizzeri e internazionali, e una conferenza
informativa sul diritto d’autore proposta da ProLitteris e rivolta ad artisti, giornalisti e
professionisti. E infine i laboratori di traduzione letteraria da inglese, spagnolo, francese e
portoghese, e il progetto l’altralingua con il laboratorio di scrittura nella lingua adottiva
tenuto da Ubah Cristina Ali Farah presso la biblioteca interculturale BiblioBaobab.
L’ingresso agli incontri del festival è gratuito, ad eccezione della rassegna cineBabel.
Maggiori informazioni sul programma di Babel: www.babelfestival.com
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