Connect with us

Eventi

Avventuriera dell’anima per Alda Merini a Mestre

Published

on

Centro Culturale Candiani – Mestre – Venezia

Piazzale Candiani 7, Auditorium, 4° piano

giovedì 21 marzo 2013 – ore 21.00

AVVENTURIERA DELL’ANIMA PER ALDA MERINI

lettura – spettacolo di e con Margherita Stevanato; fisarmonica Mirko Satto

“Sono nata il 21 a primavera

ma non sapevo che essere folle,

aprire le zolle

potesse scatenar  tempesta …”

 

Con questi versi Alda Merini racconta di essere nata il 21 di marzo, data che coincide con la Giornata Mondiale della Poesia, quasi che il destino avesse deciso, fin dall’inizio, della sua vita.

E davvero Alda comincia a scrivere da giovanissima, nella Milano del dopoguerra, ottenendo da una parte l’attenzione del mondo letterario e dall’altra una prima lezione di vita: ricorda, infatti, di come si vide strappata dal padre l’incoraggiante recensione del critico Spagnoletti mentre le diceva: “Ascoltami, cara, la poesia non dà pane”. Lei commenta: “Era un uomo di buon senso”.

Alda ammette di non aver mai volutamente cercato la poesia, anzi, afferma di essere sempre stata alla ricerca della verità. “O poesia, non venirmi addosso/ sei come una montagna pesante,/ mi schiacci come un moscerino”. Ed è forse questa ricerca della verità che l’ha portata a perdersi nelle trame di una malattia che l’ha imprigionata per anni. Eppure la poesia diventa bisogno, necessità, legame con la vita anche nella tragedia del manicomio, in quell’orrido luogo che è il manicomio.

E’ incredibile come la poetessa riesca a mantenersi lucida e impietosa: “Io avevo sete di verità e non capivo come ero potuta capitare in quell’inferno”. Ma è proprio questa sua limpidezza unita ad una sferzante ironia che la farà scoppiare a ridere di fronte ai soprusi, che le permetterà di sopravvivere e restituirci il volto di un’anima in costante cammino, che rivendica, comunque, il suo diritto ad essere diversa.

Tenendo ben presente, quindi, la complessità di un personaggio così sfaccettato, ho scelto di costruire un ritratto in prima persona, intessendo i suoi versi e le sue prose: un racconto unitario che ripercorre senza soluzione di continuità i momenti drammatici della pazzia e gli slanci verso amori veri o presunti di cui lei rivendica una sorta di diritto alla creazione. “I miei amori sono stati grandi come la morte. Inutile dire come li ho concepiti … ma nella musica li ritrovo tutti”. E quindi la musica, la voce di una fisarmonica alternata e sottesa alle parole, come elemento capace di rendere vivi e reali un’emozione, un ricordo, un sogno. Per far sì che le parole di Alda esprimano tutta la loro forza.

Un monologo concepito come un intimo dialogo tra la voce della poetessa ed ogni singolo spettatore, in uno spazio avvolto dalla penombra, come un segreto svelato.

Avventurieradell’anima” la chiamoò il poeta tarantino Michele Pierri, suo secondo marito. In questa definizione Alda Merini ben si riconosceva, aggiungendo: “… in fondo una ladra, una rubacuori, una bambina”. (Margherita Stevanato)

***

ingresso 7€ ridotto 5€ (Candiani, CinemaPiù, studenti)

biglietti in vendita alla biglietteria del Centro e online sui siti www.centroculturalecandiani.it e www.biglietto.it (diritto di prevendita 1€)

Info: www.centroculturalecandiani.it

Continue Reading
Click to comment

You must be logged in to post a comment Login

Leave a Reply

Copyright © 2020 Leggere:tutti