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Lo Zibaldone

Annie Ernaux. Ritratto di una vita

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di GISELLA BLANCO

Sara Durantini, con la sua cifra delicata e scorrevole, torna in libreria con il saggio Annie Ernaux – Ritratto di Una vita per i tipi di Dei Merangoli Edizioni. L’opera contiene le illustrazioni dell’artista Floriana Porta e si completa con una lunga intervista che la scrittrice francese ha rilasciato all’autrice presso la sua casa a Cergy, nell’ottobre del 2021.

L’interesse per Ernaux da parte di Durantini nasce ben prima dell’anno in cui la scrittrice viene insignita del Premio Nobel per la Letteratura, il 2022: già dall’opera prece dente, l’Evento della scrittura (13 Lab Edizioni), Durantini svolge una disamina accurata e appassionata sulla rivoluzione che tre indimenticabili autrici francesi, Colette, Marguerite Duras e Annie Ernaux, hanno portato nel panorama letterario.

L’amore per Ernaux, per la sua voce polifonica e femminile, è scoppiato quando Durantini aveva solo vent’anni, nell’autunno del 2004 e, da allora, non si è mai concluso.

“Le sue parole mi hanno offerto la possibilità di scegliere chi volessi diventare, restituendomi a me stessa”, scrive l’autrice nelle primissime pagine del suo saggio.

Attraverso il dono di uno dei romanzi della Ernaux, Non sono più uscita dalla mia notte, da parte di una professoressa universitaria di letteratura francese (evento menzionato, per altro, anche nel saggio precedente dell’autrice), Durantini entra in contatto con la scrittura di questa donna che insegna come sia possibile nominare la realtà che si vive, conducendola all’immortalità della memoria collettiva.

L’atto espressivo di una donna, così, dimostra di poter condurre altre donne alla scoperta del racconto della propria vita, della propria realtà che non è mai solo individuale.

Il racconto della vita di Ernaux, attraverso la penna di Durantini – ed ecco che i ruoli tra le due donne continuano a invertirsi e ricrearsi in una sinergia spontanea e senza limiti geografici o linguistici – diventa una storia della Storia, la narrazione umanissima di eventi, relazioni, gioie, inciampi e drammi indelebili che sono alla base della poetica della scrittrice d’oltralpe.

Sul corpo, attraverso le trasformazioni fisiologiche e quelle patologiche e involontarie, si incidono gli avvenimenti, quelli concreti e quelli emotivi. Il corpo, quindi, è segno e simbolo dell’esperienza individuale, degli usi della società, della politica, della civiltà di una nazione.

“Non ha un io determinato ma diversi io che passano da un libro all’altro” (citazione da Memorie di ragazza) è una frase simbolica di come l’opera di Ernaux affronti moltissimi aspetti diversi di una stessa esistenza proiettata in dimensioni parallele ma distinte.

Ogni romanzo, attraverso singoli frammenti della vita dell’autrice, tratta di problematiche sociali mai effettivamente risolte e, forse, irrisolvibili, con una spiccata capacità di risultare, per lo più, aderenti alla realtà, nonostante molti di questi libri appartengano alla seconda metà del secolo scorso.

I difficili rapporti tra genitori e figli, la controversa sessualità femminile, la libertà e l’educazione sessuale, i disturbi dell’alimentazione nelle giovani donne, l’aborto e l’aborto clandestino, la posizione sociale della donna, la malattia, la vita matrimoniale, la maternità e le difficoltà delle madri a realizzarsi anche professionalmente, il divorzio, l’emancipazione femminile e l’Alzheimer, fino agli ultimi libri che trattano dell’amore per i ragazzi giovani e dell’osservazione della società dall’insolito punto di vista del supermercato come osservatorio poliedrico e cinico,  sono modi per trasformare la vita in scrittura e la scrittura in pura esistenza: “Il mio duplice auspicio è che l’evento diventi scritto, che lo scritto diventi evento” (L’evento).

Con una decisa tensione etnologica, i libri di Ernaux esplorano la dimensione sociale a cui appartengono le sue memorie e la loro rielaborazione diventa un atto politico e un’indagine socio-antropologica da cui osservare non solo la sfera privata ma anche quella mondiale.

Il femminismo intersezionale cui si affianca Ernaux si offre al lettore per spunti di riflessione brevi e incisivi, non retorici, a cui si accede per il tramite del ricordo dei fatti personalmente vissuti e che mostra come sia fondamentale che ogni donna venga tutelata legislativamente sia nella sfera privata che in quella pubblica, prima di tutto come persona, al di là delle spesso nocive targhettizzazioni che la società adopera per illudere su una equiparazione dei generi non ancora completa.

SARA DURANTINI

Annie Ernaux. Ritratto di una vita

Dei Merangoli Editrice, 2022 

pp. 154, euro 18,00

 

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